Economia

Aumentano i disoccupati in provincia di Foggia, calo importante degli abitanti in Capitanata, meno 100.000 abitanti in venti anni

la provincia di Foggia passerà da 39.877 a 41.146
disoccupati, con un incremento del 3,2% rispetto al 2022. I dati sono
quelli pubblicati da alcuni centri di ricerche analizzando i dati Istat. Il
tasso di disoccupazione in Capitanata, stando ai dati Istat aggiornati al
2021, è del 21,8%, oltre 13 punti percentuali in più sulla media italiana e
superiore anche alla media pugliese che si attesta al 14,6%. Non se la
passano meglio i pensionati, che in Capitanata sono quasi 145mila e con un
importo medio di circa 600 euro, ben al di sotto delle promesse del nuovo
governo di destra, capace anche di bloccare le rivalutazioni conquistate
dal sindacato che dovevano iniziare ad essere percepite da gennaio 2023. “E
invece nulla, hanno bloccato le rivalutazioni, andando ancora una volta a
prendere soldi dalle tasche dei pensionati”, ha dichiarato Alfonso
Ciampolillo davanti ai delegati del Congresso Provinciale che, lunedì 19
dicembre 2022, che lo hanno riconfermato segretario generale del Sindacato
Pensionati SPI Cgil Foggia. Oltre che da Ciampolillo, la segreteria
provinciale è composta da Carlo D’Andrea e Tina Trivisonne, tutti e tre
eletti all’unanimità.

*CAPITANATA SEMPRE PIU’ IN DIFFICOLTA’*. Negli interventi che hanno aperto
il Congresso Provinciale, hanno trovato spazio anche i dati che delineano
il quadro di difficoltà sociali, economiche e occupazionali della provincia
di Foggia. La Capitanata, dal 2001 al 2021, è passata da 690.426 a 595.433
residenti, perdendo 94.993 abitanti. Negativo anche il bilancio demografico
del capoluogo: Foggia è passata dai 155.188 abitanti del 2021 agli attuali
145.281 (dato aggiornato al 31 agosto 2022). Ciampolillo è tornato sul
problema sanità e, in particolare, sulle liste d’attesa per visite
specialistiche e prestazioni ambulatoriali che riguardano più di 400mila
pugliesi, per la maggior parte anziani. Sono sempre di più le persone che
rinunciano a curarsi: il 23% di chi ha bisogno di cure odontoiatriche vi
rinuncia; il 20,7% di chi avrebbe necessità di visite specialistiche, il
15,6% di quanti dovrebbero fare prevenzione e il 12,3% per la diagnostica.
In Puglia, la cosiddetta “mobilità passiva”, il fenomeno per il quale si va
in altre regioni a farsi curare, ha riguardato nel 2020 il 7,8% dei
pugliesi, con un costo per le casse regionali di 172milioni di euro.

*LE AREE INTERNE SOFFRONO DI PIU’*. Dodici comuni più grandi, undici paesi
più piccoli: complessivamente, le assemblee locali che hanno preceduto il
Congresso Provinciale hanno riguardato 23 centri della Capitanata, un
viaggio di circa 2mila chilometri che è servito anche a “misurare la
febbre” sociale ed economica di una provincia in stato di sofferenza. Sono
le aree interne dei Monti Dauni e del Gargano quelle che presentano le
maggiori criticità, con indici mediamente più elevati per quanto riguarda
invecchiamento della popolazione, disoccupazione, disagi dovuti alla
mancanza di presidi socio-sanitari, isolamento. Particolarmente dura la
condizione degli anziani soli, donne e uomini, che vivono nei piccoli
centri dei Monti Dauni. La qualità della vita appare ulteriormente
peggiorata nei grandi centri.
*UNA STAGIONE DI LOTTE*. Nella sua relazione, il segretario generale dello
SPI Cgil Foggia, Alfonso Ciampolillo, ha rilanciato l’impegno della più
grande organizzazione sociale e sindacale della Capitanata, mettendo in
evidenza le lotte, le priorità del sindacato su lavoro, giovani, pensioni,
diritti e stato sociale. “Il nuovo governo ha iniziato come peggio non
poteva, sono stati subito presi di mira gli anziani, ai quali sono state
cancellate le rivalutazioni previste per le pensioni, e i giovani, con
l’annunciato accantonamento del bonus cultura. Le manifestazioni e gli
scioperi degli scorsi giorni contestano proprio le prime scelte prese dal
governo attraverso una manovra finanziaria non solo insufficiente, ma anche
dannosa. Bisognerà lottare con determinazione nei prossimi anni, perché ci
attendono tempi durissimi”.

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