Allarme ecomafie, la Capitanata la nuova “Terra dei Fuochi”

La provincia di Foggia un’altra Terra dei Fuochi. La denuncia arriva dalla Coldiretti Puglia analizzando i dati del rapporto di Legambiente del 2023 che posiziona la Regione al secondo posto della classifica nazionale sulla criminalità ambientale in Italia. Un report che pone la Capitanata al quarto posto tra le province italiane dove si registrano maggiori reati ambientali. Prima del foggiano le province di Napoli, Roma e Caserta. In Capitanata i reati ambientali, nel 2022, sono stati 188, 86 le persone denunciate mentre 62 sono stati i sequestri.
Secondo Coldiretti “in provincia di Foggia i campi sono in balia delle ecomafie, con lo sversamento di rifiuti di ogni genere nei campi anche provenienti da regioni limitrofe, poi bruciati, con un danno economico e ambientale incalcolabile”. Situazione emergenziale, secondo la Coldiretti, anche nella BAT e, in particolare ad Andria dove “rifiuti di ogni genere vengono abbandonati negli oliveti arrecando un danno all’ambiente e all’immagine di rilievo” mentre in provincia di Brindisi “si moltiplicano le segnalazioni dello scarico notturno di rifiuti nei campi, compreso Eternit e copertoni”.
In Puglia nel 2022 sono stati registrati 560 reati ambientali, con 487 persone denunciate, tre arresti e 170 sequestri. Coldiretti Puglia denuncia anche che nella regione le aree rurali utilizzate come discariche a cielo aperto, depaupera “un territorio curato e produttivo, inquinando la terra e il sottosuolo, dove al contempo gli imprenditori agricoli sono chiamati a rimuovere i rifiuti sversati da altri a proprie spese, se non riescono a dimostrare di non averli prodotti”. Nel corso degli ultimi anni numerose sono state le operazioni delle forze di polizia che hanno scoperto organizzazioni criminali che gestivano il traffico di rifiuti. Così come tante sono le discariche abusive scoperte in tutto il territorio provinciale.
Secondo quanto emerso in alcune indagini il sistema illegale di smaltimento, soprattutto di alcuni rifiuti, avviene attraverso una procedura per definita. I rifiuti, qualificati come compost, ossia fertilizzante organico stabilizzato biologicamente, in realtà non vengono trattati secondo le norme ma smaltiti illecitamente nei terreni agricoli della provincia. Senza neanche alcuna preventiva selezione. Una situazione che porta inevitabilmente ricadute sulle emissioni odorigene, che suscitano particolare allarme nella popolazione residente, costretta a respirare aria infestata dalle esalazioni dei rifiuti sversati sul terreno. Una tecnica utilizzata sin dai primi anni novanta nella Campania e, negli ultimi anni, utilizzata anche nel foggiano che si conferma dunque la nuova “Terra dei Fuochi” e sempre più terra di conquista dell’economia criminale ambientale.
“Di fronte alle emergenze che si rincorrono – dichiara la Coldiretti regionale – occorre adottare tutti gli accorgimenti a tutela della sicurezza e della salute, accertare le responsabilità e avviare le necessarie azioni di risarcimento danni diretti ed indiretti a favore delle comunità e delle imprese colpite. Sul piano strutturale occorre salvaguardare le aree a vocazione agricola, evitando l’autorizzazione di insediamenti potenzialmente a rischio e proteggendole con i controlli da quelli abusivi”.
