Tutto pronto per l’Alibi Summer Fest

L’Alibi ci racconta il Summer Fest… E non solo
Manca veramente poco. Il prossimo giovedì 28 giugno, avrà inizio la prima edizione dell‘Alibi Summer Fest, la rassegna di musica live che dalle 16 in poi vedrà avvicendarsi sul palco del Lunarossa Disco (al Km 2,00 di via Tratturo Camporeale a Foggia) ben 11 proposte artistiche completamente diverse tra loro.
Gli artisti che animeranno il festival sono uno diverso dall’altro, pronti a dare vita ad un’inedita maratona di sonorità eterogenee, che unisce i nomi più cool della scena internazionale indie a quelli nazionali e locali più interessanti. Dopo aver sperimentato questa formula vincente durante la prima stagione di attività, infatti, il “The Alibi” ha deciso di far “esplodere il format” e proiettare la città di Foggia nel circuito dei festival musicali dell’estate pugliese, per offrire un’esperienza originale ai tanti appassionati di musica di qualità.
Le band locali che si daranno il cambio nell’accogliente open space del Lunarossa disco sono: i Palio Weekend, i Keplero, gli ICEBOX e il Giunto di Cardano. Dalla scena locale, poi, ci si sposta verso Milano con il sound dei Les Enfants. A seguire, sarà la volta della musica country dei Keet & More e dell’alternative pop dei Twee.
La prima parte del festival si concluderà con l’esibizione della guest star dell’evento, Ron Gallo, direttamente da Nashville, Tennessee. Il suo rock è stato definito una delle promesse nella scena americana, ricevendo elogi da riviste come Billboard, Noisey e NPR Music. Tra le sue esperienze, Ron Gallo, annovera la partecipazione al Coachella 2018, il più importante festival di musica americano.

La seconda parte dell’evento si aprirà dopo la mezzanotte, dando spazio alla carica della SPAD crew e i dj set di Remo Amatore e ITTEN, protagonisti dell’after party. All’interno del locale, inoltre, saranno presenti stand di food & beverage.
Radio NOVA IONS 97, media partner dell’evento – del quale potete avere informazioni e per il quale potete acquistare i biglietti contattando i seguenti numeri: +393470132666; +393295860762 -, racconterà l’intero festival tramite un video blog, con interviste agli artisti e agli spettatori.
Cosa significa realizzare un evento di tale portata nella nostra città? Cosa c’è dietro? E come risponde la nostra città a questo genere di iniziative? Ce lo ha raccontato il diretto interessato, Marco Matera, proprietario e fondatore del The Alibi.
“C’è qualcosa che ti senti di rimproverare al modo in cui i foggiani decidono di partecipare (o meno) a questo evento?”
“Per prima cosa, la mancanza di fiducia, probabilmente. Sebbene, devo ammettere, nessuno è realmente colpevole: è la cultura musicale della nostra città ad essere sbagliata, avendo trasmesso il messaggio che un gruppo sul palco serve ad intrattenere durante una cena.
La musica è arte, come il cinema o il teatro, è per questo che il suo valore – anche e soprattutto monetario – non va dimenticato, né sottovalutato. Chi non partecipa a questi eventi, pecca, a mio dire, di mancanza di curiosità; e la cosa mi intristisce molto. Pensate che, da queste parti, un artista del calibro di Ron Gallo non si vede da anni.
Se il problema, invece, non è la mancanza di curiosità, ma il fatto che l’ingresso a questo tipo di eventi sia a pagamento, allora, la nostra città dovrebbe limitarsi alle feste comunali in piazza.
Un altro atteggiamento che non condivido, ma che è tipico di questa città è quello dell’arrivare ad un evento solo quando è iniziato già da un po’, perché ‘nessuno scende presto’: i festival iniziano con l’apertura delle porte. E a chi sta già pensando di arrivare dopo perché c’è Ron Gallo, mi sento di dire che anche gli altri gruppi che abbiamo inserito nel cartellone sono degni di nota. Sarà un evento fighissimo, si corre perfino il rischio di dimagrire, per quanto si salterà a ritmo di musica.”
“Come vorresti fosse percepito questo evento e come invece pensi venga percepito?”
“Vorrei che la gente vedesse il festival per quello che è, non per uno dei soliti eventi tutti uguali organizzati a Foggia. Alle spalle di questo momento musicale, ci sono mesi di lavoro e dura fatica; abbiamo combattuto contro un’infinità di problemi e imprevisti e ci siamo scontrati con molta gente, per metterlo in piedi, e non deve assolutamente succedere che la gente lo veda come una delle classiche serate senza né arte né parte. L’organizzazione alle spalle di questo evento è pensata, abbiamo curato ogni minimo particolare, per evitare qualsiasi tipo di problema.
Ci sono persone che verranno dal barese e dal Salento per assistere a questo evento; si tratta di gente che vive tutti i giorni a contatto con questo tipo di realtà e sa quale significato abbia un live di questo tipo. A dispetto di ciò che qualcuno – o forse più di qualcuno – può pensare, la nostra non è una trovata per fare soldi; quello che stiamo cercando di fare è inserire Foggia in un mercato che, fino ad oggi, ha sempre chiuso le porte alla nostra città.
Vorrei la gente capisse quanto è importante far sì che questo evento riesca: dovesse andar bene, non dovremmo più fare i chilometri per assistere a dei concerti.”
“Quali obiettivi ti auguri di raggiungere, tramite la tua attività, a favore di questa città?”
“La speranza è quella di avvicinare la futura generazione di musicisti all’ambiente musicale che conta; non importa il genere musicale di cui si parla, l’importante è che si possa costruire un ponte tra la nostra città e i mercati internazionali. In poco tempo, siamo diventati un punto di riferimento per la scena underground nel Mezzogiorno.
Foggia è la quarta città per popolazione nel sud, potrebbe essere un importante punto di riferimento, eppure continuiamo ad avvalerci solo della musica che già conosciamo e che, a dirla tutta, sui giovani prende molto poco, come Fogli, Facchinetti e Vanoni, per fare qualche esempio di artisti della vecchia generazione che sono, potremmo dire, ospiti fissi della nostra città. Siamo consapevoli della difficoltà che avremo anche nell’avere il supporto dell’amministrazione, per portare avanti le nostre idee. Ma poco importa: ci faremo bastare le nostre forze e l’appoggio del nostro pubblico, per realizzare il nostro sogno. Non importa quanto ci sarà da aspettare, noi non staremo fermi, e non ci guarderemo indietro mai, se non per evitare di ripetere eventuali errori. Siamo una realtà viva e piena di energie, crediamo nel nostro progetto e abbiamo intenzione di far in modo che ci credano tutti.”
Dalle sue parole, emergono, di certo, tantissima voglia di fare e di creare qualcosa di buono e di grande per questa città; ma, non si può negare, emerge anche tanta amarezza. Amarezza per un progetto bello che fatica a decollare, a causa del pregiudizio e della routine che fanno da padroni nella mente dei foggiani.
Eppure, la speranza che qualcosa cambi c’è, ed è a quella che Marco Matera e il suo staff si appigliano, per dimostrare a tutti che qualcosa di grande può succedere davvero.