31 Ottobre 2002, 18 anni dal terremoto di San Giuliano di Puglia

È la mattina del 31 Ottobre del 2002, il giorno prima della festa nazionale di Ognissanti quando, in seguito ad alcune leggere scosse, la provincia di Campobasso fu colpita da una scossa di magnitudo 5.4 con epicentro tra i comuni di San Giuliano di Puglia, Colletorto, Bonefro, Castellino del Biferno e Provvidenti.
Questa scossa fu così potente da arrivare a colpire addirittura dodici comuni del Subappennino dauno e del Gargano, distruggendo edifici vari, in particolare quelli antichi, fortunatamente disabitati. I comuni interessati dal sisma furono Celenza Valfortore, Casalnuovo Monterotaro, Castelnuovo della Daunia, Casalvecchio di Puglia, Pietra Montecorvino, Carlantino, San Marco la catola, Motta Montecorvino, Torremaggiore, San Paolo di Civitate, Chieuti e Serracapriola.
A San Giuliano di Puglia quella mattina aveva aperto una scuola elementare quando inaspettatamente giunse la forte scossa. L’edificio crollò in poco tempo e furono bloccati sotto le macerie decine di alunni, le maestre e i collaboratori scolastici.
In seguito all’intervento dei Vigili del Fuoco, uniti alla Guardia Forestale e a cittadini che vollero offrire il proprio aiuto, vennero salvate 19 persone, peggiore purtroppo fu il bilancio per quanto riguarda i cadaveri: 27 bambini, inclusa la loro maestra.
In seguito a tutti questi avvenimenti cominciò il processo contro i costruttori della scuola, il sindaco e i tecnici che avevano autorizzato i lavoro per la sopraelevazione dell’edificio (avvenuta il mese prima del tragico evento). Questi vennero condannati per omicidio colposo a pene tra i due e i sette anni dai giudici di secondo grado.
Ma da questa storia, oltre alla giustizia fatta, ne uscì un’altra cosa positiva: Veronica D’Ascenzo, una sopravvissuta al terremoto nella scuola elementare che proprio l’anno scorso si è laureata per diventare maestra, con l’obiettivo, come ha raccontato lei stessa al Corriere della Sera in un’intervista rilasciata il primo Novembre del 2019, di “vedere crescere i bimbi in aule sicure”.
Fonti: Il Post; Fremondoweb; Corriere della Sera