11 novembre 1999, Foggia non dimentica il crollo di viale Giotto
L'11 novembre 1999 non è solo una data.: è una lezione di dolore, di memoria e di responsabilità.

FOGGIA – Era la notte tra il 10 e l’11 novembre del 1999 quando un boato improvviso squarciò il silenzio di Foggia. In pochi istanti, le palazzine di viale Giotto 120 crollarono su se stesse, trasformandosi in una montagna di macerie. Sotto quel cumulo di cemento e polvere persero la vita 67 persone: famiglie intere, bambini, giovani, anziani. Un’intera comunità fu colpita al cuore.
Le ore successive furono drammatiche. In quella notte drammatica la città scoprì la forza della solidarietà: centinaia di volontari, soccorritori e semplici cittadini accorsero tra le macerie per aiutare, scavare, sperare. I soccorritori scavarono senza sosta, con le mani, con le pale, con le lacrime. In quei momenti, Foggia diventò una sola voce, unita dal dolore e dalla speranza di salvare qualcuno. Una comunità ferita, ma capace di rialzarsi e di non smettere mai di ricordare.
Quel disastro non fu solo una tragedia umana, ma anche una ferita morale. Le indagini e i processi che seguirono accertarono responsabilità gravi nella costruzione dell’edificio, frutto di incuria e superficialità.
Da allora, il nome “viale Giotto” è diventato simbolo di memoria, giustizia e consapevolezza: il monito di ciò che non deve mai più accadere. Oggi al posto del palazzo sorge un’area verde, un luogo di memoria collettiva in cui i familiari si ritrovano ogni anno per ricordare i loro cari.
A distanza di anni, quel ricordo resta vivido nei cuori dei foggiani. Ogni 11 novembre è un giorno di silenzio e riflessione. Perché la notte di viale Giotto non appartiene solo al passato, ma alla coscienza di un’intera città.