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Violenza di genere, le migranti dei progetti SAI di Candela realizzano un video contro la violenza sulle donne

Candela – Una donna che si libera dal nastro rosso che le tiene legate le gambe e torna a vivere, a camminare, a sentirsi libera. Torna percorrere il cammino della sua vita liberandosi di quelle scarpe rosse simbolo della violenza contro le donne. Quella stessa violenza oggi celebrata in tutto il mondo in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Protagoniste del video che vuole sensibilizzare e far riflettere sul tema della violenza di genere, sono le beneficiarie ed i beneficiari dei progetti SAI – Sistema di Accoglienza e Integrazione – “Free entry” e “Vulnerabili” promossi dal Comune di Candela e gestiti dalla cooperativa sociale Medtraining. Insieme agli operatori, a Pina Suriano ed al prezioso contributo di ragazzi e ragazze del Servizio Civile Universale, hanno realizzato un filmato di sensibilizzazione frutto del percorso di preparazione che hanno effettuato in queste settimane in vista dell’appuntamento del 25 novembre.

Anche perché molte delle donne migranti accolte nei diversi progetti dedicati ai migranti gestiti da Medtraining hanno alle spalle storie di violenze, di soprusi, di tratta, di limitazione dei propri diritti. Nel corso degli incontri si sono raccontate, hanno condiviso storie, hanno immaginato il loro futuro.

Per questo, sono loro a dire «stop alla violenza». Il video interamente girato nel caratteristico borgo di Candela si inserisce nelle attività di animazione territoriale promosse dal consorzio di cooperative sociali Oltre per sensibilizzare le comunità a riflettere su questo drammatico fenomeno che riguarda anche il nostro territorio. Un filo rosso che unisce le varie strutture, gli operatori, i beneficiari, gli ospiti ed i servizi messi in campo in tutta la provincia di Foggia.

Panchine rosse, flash mob, spillette, canti, poesie, ciclamini. Un giorno in cui riflettere, agire, proporre interventi per contrastare la violenza di genere e sulle donne. Una violenza che può essere fisica, sessuale, verbale, psicologica, che nel caso delle donne può includere anche minacce, coercizione o privazione arbitraria della libertà.

“Anche per questo, il consorzio Oltre con l’installazione di sette panchine rosse nei vari centri della Capitanata ribadisce l’idea di essere “sentinella” in quei territori, un nodo locale contro ogni forma di violenza in cui le donne possono rivolgersi al personale per parlare, aprirsi, raccontare, denunciare”, spiegano da Oltre. Le iniziative di questi giorni si sviluppano a Foggia, Manfredonia, Orsara di Puglia, Candela, Poggio Imperiale, San Marco La Catola, Cerignola, Serracapriola, Chieuti, Rocchetta Sant’Antonio.

Redazione

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