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Vieste scommette sulla cultura, apre al pubblico “La Corte dell’Elite”

Vieste – Non solo spiagge e mare da sogno. Vieste è una gemma culturale, e dopo aver riaperto il Polo Museale e la necropoli de La Salata, lunedì 19 luglio sarà la volta di un altro gioiello nascosto: “La Corte dell’Elite“, il cortile interno al Palazzo di Città ormai pronto a diventare un ulteriore contenitore culturale. L’iniziativa è dell’assessorato alla Cultura del Comune di Vieste, l’inaugurazione lunedì 19 luglio alle ore 20,45 con la presentazione della scultura “Cello” dell’artista Domenica Regazzoni (ritratto critico a cura di Nicola Gentile).

Seguirà il concerto del Panlink Saxophone Quartet. “Si tratta di una grande opportunità per la nostra città – afferma con orgoglio l’assessora alla Cultura, Graziamaria Starace.

Un’occasione unica per fare un salto di qualità e attrarre sempre più visitatori. La cultura a Vieste deve andare di pari passo con le altre iniziative turistiche, e deve aiutare la rinascita di questo territorio. E’ importante – aggiunge l’assessora Starace – andare oltre la proposta balneare, valorizzando quell’intreccio unico di cultura, paesaggio, qualità della vita che esprime Vieste. Ecco perché abbiamo deciso di riqualificare questo cortile da destinare sia a scopi didattici, ma soprattutto per creare una nuova location culturale per ospitare piccoli eventi come proiezioni cinematografiche, presentazioni letterarie, concerti musicali”.

La Corte dell’Elite a Vieste

Il 5 luglio 2006, durante i lavori di scavo per la realizzazione di una vasca antincendio al di sotto del cor – tile interno del Palazzo Comunale di Vieste, l’operatore del mezzo meccanico impegnato nello scavo si accorse di avere davanti a sé qualcosa di eccezionale. Si trattava di una grande tomba a semicamera collo – cata a tre metri di profondità e costituita da un’ampia cassa rettangolare con copertura a doppio spiovente.

Una scoperta che diede inizio a un vero e proprio intervento di scavo che si prolungò per diversi mesi. Ne emerse che lo stesso tumulo fu adoperato per numerose sepolture in un arco temporale che va dal III al II secolo a.C.

Al suo interno si trovavano resti di ben ventisei individui oltre a numerosi reperti e suppellettili che fanno supporre l’appartenenza dei defunti ad una élite garganica. I reperti della tomba, che venne appunto denomina – ta dagli studiosi “Tomba dell’élite” sono oggi esposti presso il Museo Civico Archeologico “Michele Petrone” di Vieste. I lavori di estrapolazione del corredo funebre e dei reperti contenuti nel sepolcro sono stati curati dal – la Soprintendenza dei Beni Archeologici di Bari, con la supervisione attenta e scrupolosa della dott. ssa Giovanna Pacilio e dell’ ispettore onorario della Soprintendenza Archeologica Giuseppe Ruggieri, prematuramente scomparso, al quale è dedicata la sala conferenze del sopra citato Museo Civico Archeologico.

Redazione

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