Lavoro
USB: dl Cutro è follia istituzionale
Il 28 aprile protesta del sindacato davanti al Parlamento
La segreteria foggiana dell’Unione sindacale di base (USB) lancia l’allarme sule conseguenze dell’eventuale approvazione del DL Cutro e l’abolizione della protezione speciale che rischiano di avere serie ripercussioni sul territorio pugliese: “la mancata concessione e la revoca dei permessi di soggiorno – scrive il sindacato in una nota – si tradurrà in una migrazione nella migrazione, con decine di migliaia di migranti sparsi in tutt’Italia che – a causa della sopravvenuta irregolarità amministrativa – non avranno altra alternativa che finire nei ghetti del Foggiano. L’esplosione demografica dei ghetti – continua la nota – sarà l’unico effetto concreto perché la stragrande maggioranza dei richiedenti asilo non sono comunque espellibili per la mancanza degli accordi di riammissione con i paesi di origine: per loro l’emarginazione, lo sfruttamento e il caporalato delle campagne saranno l’unico appiglio a cui aggrapparsi per sopravvivere. Anche i 110 milioni di euro stanziati dal PNRR per il superamento degli insediamenti rurali non serviranno a nulla perché i destinatari di questi progetti sono esclusivamente i lavoratori dotati di regolare permesso di soggiorno e contratto, che già sono una minoranza nei ghetti e ai quali il governo con questo provvedimento si appresta a revocare anche a loro i documenti, ricacciandoli nella marginalità e nell’invisibilità sociale. Facciamo appello al Prefetto e ai parlamentari pugliesi conclude la nota del sindacato – perché tentino in tutti i modi di fermare questa follia istituzionale, questa bomba ad orologeria che il Parlamento si appresta a lanciare nelle campagne del Foggiano”. Per protestare contro il provvedimento l’USB ha organizzato una manifestazione a Roma il 28 aprile prossimo, con un presidio di braccianti davanti al Parlamento.