Comuni D'Italia

Tribunale di Lucera escluso dal piano del Governo, il sindaco Pitta attacca: “Traditi, ma non ci arrendiamo”

"È evidente che al Governo Meloni non interessa investire con urgenza nella giustizia e nella sicurezza in territori come il nostro".

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]

LUCERA – “Il Governo ha deciso che il Tribunale di Lucera non ha né l’utilità né la dignità che invece la nostra comunità gli riconosce”. Con queste parole, il sindaco di Lucera, Giuseppe Pitta, esprime tutta la sua amarezza e indignazione dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dello schema di disegno di legge sulla geografia giudiziaria, che esclude la riapertura del presidio giudiziario della cittadina dauna.

Il provvedimento prevede, tra le altre misure, l’apertura del nuovo Tribunale della Pedemontana Veneta e la salvaguardia di quelli abruzzesi di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto, oltre alle sezioni distaccate insulari di Ischia, Lipari e Portoferraio. Nessun cenno, però, alla struttura foggiana, unico tribunale pugliese soppresso, nonostante anni di richieste, incontri e dichiarazioni di intenti da parte delle istituzioni locali.

“Le nostre istanze sono rimaste lettera morta – ha dichiarato Pitta –. Abbiamo lavorato con responsabilità e concretezza per farci trovare pronti alla tanto sognata riapertura, a differenza di altri territori che, forse, godono di ‘santi’ più influenti a Roma”.

Il primo cittadino ha sottolineato come questa esclusione rappresenti un segnale grave e preoccupante, soprattutto in un’area come la Capitanata, duramente segnata dalla presenza della cosiddetta “quarta mafia”. “È evidente che al Governo Meloni non interessa investire con urgenza nella giustizia e nella sicurezza in territori come il nostro, dove magistrati e forze dell’ordine lottano ogni giorno contro una criminalità organizzata feroce e pericolosa, spesso con organici e risorse insufficienti”.

Pitta non si limita però al rammarico e lancia un appello accorato ai parlamentari pugliesi, di maggioranza e opposizione: “Adesso la parola passa a Camera e Senato. Mi auguro che i nostri rappresentanti sappiano far sentire la voce di Lucera, della Capitanata e della Puglia tutta, e rivendichino con forza la riapertura di un tribunale che è presidio di legalità per un vasto territorio”.

Infine, il sindaco risponde con fermezza anche alle critiche arrivate dall’onorevole La Salandra, accusandolo di voler zittire una legittima espressione democratica: “Sono pronto a un confronto pubblico, quando e dove vuole. Ma si attivi, come tutti gli altri parlamentari della nostra provincia e della regione, per dimostrare che la loro presenza a Roma ha ancora un senso per i cittadini pugliesi”.

La partita per il Tribunale di Lucera, insomma, non sembra affatto chiusa. E la città è pronta a farsi sentire.

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]