Trasversalità, identità di genere: “Sì è sempre fatto così”

Ho letto “Dare la vita” di Michela Murgia e mi ha lasciato la sensazione di essere un libro molto arguto, per la capacità che l’autrice ha avuto di sviscerare lucidamente sia il tema della “queerness” che quello della gestazione per altri.

L’autrice aveva una formazione profondamente cattolica e si è sempre posta in maniera critica rispetto alle voci tradizionaliste; poiché credo che essere attenti alle proprie radici significhi non assolutizzarle, ma interrogarsi continuamente su di esse per trarne risposte sempre nuove, ho seguito con piacere il suo discorso. In quest’ultimo libro, edito postumo, Michela Murgia ha chiarito nuovamente la propria idea su quei rapporti che attualmente vengono definiti “Queer”, cioè non attinenti ai legami di sangue e non definibili tramite i dualismi di uomo-donna, padre-madre; ribadendo concetti che già conosciamo, nella speranza che possano raggiungere quel livello più alto, che è costituito dal linguaggio istituzionale, per validare ciò che nella realtà avviene già.

Ammettere che ci siano legami “d’anima”, cioè affetti familiari scelti al di fuori del proprio nucleo di legami “di sangue”, significa rifiutare una visione chiusa di una società formata da tanti nuclei isolati di famiglie e aprirsi alla cura del prossimo perché scelto e amato.

La presidentessa dell’Arcigay di Foggia “Le Bigotte”, Alice Rizzi, mi ha spiegato che coloro che si definiscono “Queer” utilizzano questo appellativo in alternativa a una categorizzazione binaria che si percepisce ormai obsoleta; si pongono “di traverso”, ma, a causa di questa trasversalità, non si vedono riconosciuti quei diritti che attualmente riguardano soltanto chi si riconosca come “uomo” o “donna” e le famiglie tradizionalmente intese.

La “queerness” è, allora, accettare che la cultura e le rappresentazioni non siano assolute e granitiche ma che queste possano e abbiano necessità di cambiare.

A Foggia è possibile approfondire queste tematiche presso l’Arcigay “Le Bigotte”, sita presso il centro ARIA, in via Carlo Ciampitti, 42. Qui, il 29 febbraio, alle 19 e 30, si terrà la presentazione del libro di Alessia Dulbecco, “Sì è sempre fatto così”, edito da Tlon, che tratta della categorizzazione di maschio e femmina insegnata ai bambini e dei limiti che discendono dagli stereotipi di genere.

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