Trasporto pubblico pugliese, Cataneo (FAST-CONFSAL) boccia il Piano regionale: “Così com’è non va”

FOGGIA – Durante la Conferenza dei Servizi convocata presso l’aula del Consiglio regionale della Puglia sul Piano Triennale dei Servizi (PTS) 2024-2026 per il trasporto pubblico locale, è emersa una forte critica da parte del sindacato FAST-CONFSAL. Il segretario regionale Pasquale Cataneo ha sollevato numerose perplessità sul piano approvato con DGR n. 872 del 20 giugno 2025, definendolo “inadeguato, penalizzante e da rivedere profondamente”.
Secondo Cataneo, il Piano accentua i divari territoriali tra le province pugliesi, aumenta i rischi occupazionali nel settore del TPL (trasporto pubblico locale) e ignora elementi fondamentali per una mobilità equa e moderna. In particolare, è stata denunciata l’assenza totale di riferimenti all’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia tra i nodi strategici del sistema intermodale regionale, a differenza di quelli di Bari, Brindisi e Lecce. Una lacuna grave, soprattutto alla luce delle previsioni del Regolamento UE 2024/1679, che impone una rete dei trasporti sempre più accessibile, sostenibile e interconnessa con scali, porti e stazioni ferroviarie.
Il segretario FAST-CONFSAL ha inoltre criticato il taglio dei contributi regionali e la cosiddetta “razionalizzazione”, che nella pratica significherà meno corse per gli utenti e meno posti di lavoro. Ha anche evidenziato l’introduzione di nuovi servizi come il BRT (Bus Rapid Transit), che rischiano di creare ulteriori squilibri territoriali se non accompagnati da un’attenta redistribuzione delle risorse e dei servizi. “Un vero paradosso – ha detto – se si pensa alla missione sociale del trasporto pubblico, che non può essere schiacciata da logiche esclusivamente finanziarie”.
Cataneo ha poi messo in evidenza altre gravi criticità: la mancata considerazione delle esigenze di mobilità interprovinciale e regionale legate all’operatività dello scalo foggiano, l’insufficiente attenzione ai PUMS (Piani Urbani della Mobilità Sostenibile), la confusa rimodulazione delle risorse tra le linee e l’assenza di criteri realistici per la ripresa dei ricavi nel breve termine.
Positiva, secondo il sindacato, la reintroduzione del biglietto integrato e il rafforzamento dei controlli contro l’evasione tariffaria, così come l’incremento dell’intermodalità ferro-gomma e il potenziamento del trasporto ferroviario, soprattutto per le aree interne e costiere.
Alla conferenza hanno partecipato anche rappresentanti delle Province, associazioni datoriali e altre sigle sindacali, tutte fortemente critiche verso il Piano. Alcuni esponenti provinciali hanno annunciato l’intenzione di impugnare giuridicamente la delibera regionale per l’aumento della loro contribuzione a fronte di una riduzione del sostegno economico da parte della Regione.
“Ci riserviamo – ha concluso Cataneo – di inviare entro il 18 agosto, dopo un confronto con i nostri rappresentanti territoriali, un documento di osservazioni ufficiali, magari condiviso con le altre sigle regionali. Ma lo diciamo fin da ora: così com’è, questo Piano Triennale dei Servizi non può essere accettato”.