Cronaca

Strage di San Marco in Lamis, la mafia tenta di infangare i fratelli Luciani

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FOGGIA – E’ in atto un tentativo di infangare la memoria dei fratelli Luciani, vittime innocenti di mafia. Secondo il pentito Matteo Pettinicchio i due fratelli non erano per caso sul luogo dell’agguato al boss Mario Luciano Romito. Secondo Pettinicchio i Luciani non sarebbero stati lì per caso ma perché «tenevano le armi ai Romito».

L’accusa è stata subito smontata dal procuratore di Bari Roberto Rossi, che ha affermato: «Non abbiamo alcun dubbio sul fatto che Luigi e Aurelio Luciani siano due vittime innocenti di mafia (…) Questa è una storia inventata per giustificare l’assassinio di due innocenti. Come abbiamo già affermato altre volte – ribadisce il capo della procura barese – l’autore del delitto ha dovuto inventare una storia, dire una falsità, perché l’omicidio dei due innocenti ha creato dei problemi anche all’interno della stessa compagine criminale. In seguito a quel delitto, infatti, c’è stata un’importante risposta della squadra Stato che ha notevolmente inciso anche sui clan mafiosi del territorio». 

Per Rossi – scrive il Corriere del Mezzogiorno -chi ha commesso quel delitto «doveva giustificare l’assassinio di due innocenti e lo ha fatto raccontato la sua verità che, in realtà, non è tale. Il collaboratore di giustizia dice una cosa vera ma che apprende da una fonte che racconta una cosa non vera. Abbiamo numerosi elementi per dire con chiarezza e certezza che i fratelli Luciani sono delle vittime innocenti di mafia».

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