Strade provinciali, Nobiletti: da legge di bilancio tagli inaccettabili
Nobiletti: Parliamo di una sforbiciata del 70% alle risorse già assegnate per gli anni 2025 e 2026: fondi vitali per la manutenzione, la messa in sicurezza e l’efficientamento di arterie che ogni giorno collegano cittadini, imprese, scuole e presìdi sanitari.

FOGGIA- Con una nota il presidente della Provincia Nobiletti interviene sui tagli imposti dalla Legge di Bilancio e dal Milleproroghe che – scrive Nobiletti – “stanno mettendo seriamente a rischio la sicurezza delle nostre strade provinciali”.
“Già oggi, in Capitanata, siamo costretti a intervenire solo per le manutenzioni più urgenti – continua il presidente della Provincia – Le risorse disponibili ci obbligano a scegliere, a rinviare, a fermare interventi fondamentali per la sicurezza della nostra rete viaria. E ora, con i tagli previsti il quadro rischia di peggiorare drammaticamente. Parliamo di una sforbiciata del 70% alle risorse già assegnate per gli anni 2025 e 2026: fondi vitali per la manutenzione, la messa in sicurezza e l’efficientamento di arterie che ogni giorno collegano cittadini, imprese, scuole e presìdi sanitari. In Puglia, questo significa dover rinunciare a diecine di milioni di euro di investimenti nei prossimi due anni, contestualmente nella provincia di Foggia interventi già progettati rischiano ora il blocco. Questa situazione – prosegue Nobiletti – è inaccettabile. In Capitanata gestiamo oltre 2.800 km di strade provinciali, molte delle quali attraversano territori interni, fragili, difficili da raggiungere. Senza risorse si compromette la sicurezza quotidiana di migliaia di cittadini. Condivido pienamente la posizione del Presidente UPI Pasquale Gandolfi e mi unisco al suo appello – conclude Nobiletti – : serve un tavolo di crisi immediato con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Chiediamo con urgenza il reintegro dei 385 milioni di euro sottratti per il biennio 2025-2026 e un impegno concreto per restituire alle Province il ruolo e gli strumenti che la legge stessa riconosce loro.”