Politica

Sottosegretarioalla Giustizia visita il carcere di Foggia

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La visita del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, al di la della campagna elettorale in corso, era un atto dovuto. Troppo grandi e troppi antichi i problemi del carcere di Foggia per non accendere l’attenzione del Governo. Un dato su tutti: la struttura foggiana ospita 670 carcerati su una capienza di 350 unità. La visita, un mese fa, di una delegazione di Nessuno tocchi Caino e della Camera Penale di Foggia aveva restituito all’esterno un’immagine della casa circondariale da terzo mondo: sette detenuti nella stessa cella, cuscini e sedie non sono sufficienti (molti detenuti mangiano in piedi) acqua calda insufficiente, la palestra senza più nessun attrezzo. In quella occasione Rita Bernardini ebbe a dire che “i detenuti su moltissimi aspetti hanno ragioni molto forti dalla loro parte”. Accompagnato dai parlamentari Fallucchi e La Salandra il sottosegretario ha incontrato il direttore del carcere e i responsabili della polizia penitenziaria. Delmastro ha manifestato fiducia assoluta e considerazione nei confronti della polizia penitenziaria foggiana – la cui dotazione organica è sta aumentata di 32 unità – alla quale sono stati assegnate caschi antisommossa, sfollagente, kit antisommossa, guanti operativi antitaglio. L’obiettivo che il sottosegretario ha assegnato ai responsabili del carcere – ma il suo è un mandato assegnato a tutti i responsabili delle carceri italiane – è quello di ripristinare l’ordine che deriva dalla gerarchia della divisa. “A Foggia e in tutte le carceri italiane deve essere chiaro che la gerarchia la stabilisce chi ha la divisa, contro chi avrebbe l’ambizione, pur privato della libertà, di ripristinare all’interno del carcere la gerarchia della criminalità. A Foggia non sarà mai più così ed ho il piacere di informare la società foggiana di questo regalo”. Delmastro ha poi affrontato la questione dei tribunali soppressi, che ha definito arretramenti di legalità. “ E’ folle far arretrare lo Stato in Puglia, e per questo abbiamo già presentato in Senato una legge per la revisione delle scellerate decisioni in tema di geografia giudiziaria. Il governo è al lavoro per riaprire ‘ove possibile’ tribunali e procure soprattutto in territori come questo flagellati da una criminalità organizzata particolarmente aggressiva nel panorama delle nuove mafie”

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