Sodos, quella curiosa scritta all’ingresso del succorpo della Cattedrale di Foggia

Foggia – L’acronimo Sodos è un palindromo, conosciuto sin dall’antichità. I primi palindromi letterali furono trascritti nel medioevo, è una sequenza di caratteri che, letta al contrario, rimane invariata. la presenza della frase palindroma in forma di quadrato magico è nella chiesa di San Potito ad Ascoli Satriano.
Difficile stabilire il significato letterale della frase composta dalle cinque parole. Data la molteplicità dei possibili significati, il quadrato di Sator si potrebbe intendere come un anagramma che si legge in modi diversi, che si rivelavano differentemente a seconda del livello di conoscenza e profondità del lettore.
Partendo dalla identificazione del Sator, il seminatore, con il Creatore, vedi la Parabola del seminatore e la Parabola del granello di senape, qualche studioso ha proposto la seguente interpretazione: “Il Creatore, l’autore di tutte le cose, mantiene con cura le proprie opere”.
La presenza del palindromo in molte chiese medievali induce a considerarlo per quanto esso possa aver avuto un’origine più antica, un simbolo che si inserisce nella cultura cristiana di quel periodo. Nel medioevo vi fu un proliferare di rappresentazioni di questi polindromi.
Il palindromo Sodos nella cattedrale di Foggia rimane un mistero, perché non c’è nessuna rilevanza o meglio nessuna interpretazione, ma probabilmente la sua chiave di lettura è da collegarsi alla ricostruzione del Succorpo, tuttavia ci sono alcune interpretazioni di studiosi locali, che le O non sono chiuse e simboleggiano il serpente che è la continuità e la ciclita’ della vita, l’infinito.
Oppure la O può essere l’elemento decorativo del sepolcro, rimane SDS, Sanctissimi Domini Sepolcrum, o Soli Dei Sacrum, sacro all’unico dio. La cripta fu costruita per volere di Roberto il Guiscardo nel 1080, che voleva avere una chiesa dove poteva riporre l’Iconavetere; successivamente è stata costruita la Cattedrale.

Ma ripartendo dall’iscrizione del Succorpo in alto leggiamo anche I.N.R.I. , che tutti sappiamo essere la tavola in legno che Pilato compose e la fece porre sulla croce; e vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Gli elementi all’entrata del Succorpo sono: la scritta Inri, Gesù e Sodos.
A cura di Ettore Braglia