Siponto, un segnacolo della Transumanza

La transumanza, la tradizionale pratica pastorale di migrazione stagionale del bestiame lungo i tratturi e verso condizioni climatiche migliori, nel 2019, è stata iscritta nella Lista Rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.
Nel nosto territorio vi sono diverse tracce di questa antica pratica che consisteva nel trasportare, “transumare”, appunto, gli animali dai monti abruzzesi e molisani, ai ricchi pascoli del Tavoliere e del Gargano.
Sul Viale dei Pini a Siponto, esattamente all’incrocio con la stradina che porta al Viale degli Eucalipti, si trova in ben evidenza ma quasi certamente ignorato da molti, questo manufatto in blocchetti di tufo (foto in copertina), con la base quadrangolare e la parte superiore a piramide .
Sulla parte inferiore si legge:
1726
T O R R E
DI (NICO) LA SOLLICITO
(DEL) L (A) L O C A Z I O N E
D (I) C A N D E L A ( R O )
Le “Locationes” (o Locazioni) erano delle grandi estensioni di terra fiscale, in cui, durante l’inverno, venivano sistemate le pecore dei pastori abruzzesi, lucani e molisani, definiti locati.

Quindi un limite territoriale di separazione tra le diverse proprietà. Il nome Sollicitio ne definisce l’appartenenza.
Questo segnacolo andrebbe recuperato, soprattutto nella parte inferiore dove si vedono i blocchi che sono sconnessi e potrebbero crollare.
Inoltre è opportuno proteggere l’epigrafe, poiché, come si vede è soggetta ad erosioni o altri fattori esterni che stanno compromettendo le lettere.
Sarebbe inoltre importante che altri segnacoli del genere, sicuramente disseminati sul territorio, fossero segnalati, mappati e protetti, piccoli testimoni di una grande, millenaria storia da non dimenticare.
A a cura di Aldo Caroleo – Archeoclub Siponto