Politica

Sindaco di Foggia: e se si candidasse Cardellicchio?

In attesa della formalizzazione delle candidature a Sindaco di Foggia, la figura del Commissario fa discutere, ma non decolla

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In attesa si completi la griglia di partenza dei candidati sindaci di Foggia – al momento ferma a Mainiero e Angiola, con Salatto ancora in panchina – si guarda al Commissario Straordinario Cardellicchio come modello di candidato sindaco, o come vero e proprio candidato a succedere a sé stesso. Lo circonda un clima di unanime rispetto e il riconoscimento di essere protagonista di un cambio di passo rispetto a chi lo ha preceduto. La pensa così Lucia Aprile, dell’Associazione La società civile, secondo cui il prefetto Cardellicchio ha indubbie capacità politiche: “ È  un uomo capace di mediare, di intuire le situazioni potenzialmente scorrette per la collettività e intervenire con tempestività  – dichiara – e gli riconosco un deciso cambio di passo rispetto a Marilisa Magno. Ma non è però il nostro sindaco”. Per Domenico Rizzi, storico presidente dell’Arci Provinciale il Commissario “sembra un tipo operativo, molto meglio di chi l’ha preceduto”. Più articolato il pensiero di Fedele Cannerozzi, esponente di Sinistra Italiana: “Premetto che riconosco al dott. Cardellicchio di aver impresso alla Commissione Straordinaria una capacità di incidere positivamente sulla amministrazione della città e sulla stessa “macchina amministrativa”, capacità che prima del suo arrivo la Commissione non aveva. Spesso mi sono trovato a pensare: se ci fosse stato dall’inizio, non avremmo perso tutto questo tempo. Ma – prosegue Cannerozzi – questo non basta a renderlo candidato sindaco. Perché la “buona amministrazione’ è solo una parte delle necessità di Foggia. La città ha necessità di darsi un futuro, di definire priorità di intervento, di operare scelte strategiche sul suo sviluppo economico, sociale, culturale.  E questo solo la “politica” (cioè il confronto democratico tra opzioni programmatiche differenti) può darlo. E, infine, la politica (in verità certa politica) ha ridotto Foggia nelle condizioni miserevoli in cui si trova. È responsabilità della politica lavorare e faticare per risollevarla.  Senza scorciatoie tecnocratiche”. Boccia una eventuale candidatura del commissario l’ex assessore alla cultura Anna Paola Giuliani: “Ho grande stima per Cardellicchio, che è un ottimo commissario straordinario, ma la sua eventuale candidatura a sindaco significherebbe ammettere che Foggia non può o non riesce a esprimere un nome in grado di difenderla, proteggerla e amarla. Sarebbe una resa incondizionata, fermo restando la stima personale nei suoi confronti”. Ironico Michele Loffredo, storica colonna dell’informazione locale: “Cardellicchio vincerebbe facile, quanto a stima e apprezzamento, nel confronto con gli altri in campo. Ma questo, ovviamente, non basta”. Gianni Buccarella, commercialista e già candidato al Consiglio Comunale di Foggia sottolinea la necessità “che il futuro sindaco abbia anche la capacità di dare una radicale sistemata all’apparato tecnocratico del Comune.”. Dubbioso Fabrizio Cangelli, portavoce di Europa Verde: “Non so quale è la sua idea di città, non se se è uomo di destra o sinistra … come centrosinistra stiamo preparando le linee programmatiche, non abbiamo ancora discusso di nomi”. Per Pippo Cavaliere, candidato sindaco del centrosinistra nel 2019,  Cardellicchio è “Persona molto competente, determinata, risolutrice, pragmatica, conoscitore della macchina amministrativa. Ma è ora che i cittadini si riapproprino della propria città, in tutti i sensi”. L’ex assessore comunale Claudio Sottile, infine, boccia la sola ipotesi: “Sarebbe l’ammissione di un fallimento democratico. E che due anni di commissariamento siano passati invano.  Bisogna chiedere definitivamente con questa brutta parentesi”.

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