Sicurezza: qual è la percezione dei foggiani?
Ci troviamo nel bel mezzo della campagna elettorale per le elezioni europee ed amministrative del prossimo 26 maggio. Foggia è, letteralmente, tappezzata di manifesti dei candidati. I pretendenti alla poltrona di Sindaco sono cinque, mentre quelli che vorrebbero conquistare uno scranno in consiglio comunale oltre cinquecento. Numeri significativi che fanno comprendere l’importanza di questa tornata elettorale.
Ma oggi non vogliamo prendere in esame le proposte e le idee delle varie coalizioni. Ci interessa sapere il punto di vista dei cittadini. E’ questo, infatti, l’obiettivo che si pone la nostra nuova rubrica intitolata “Spazio Libero“. Proveremo, insieme, a riflettere su alcune criticità della città di Foggia e raccoglieremo idee, segnalazioni, proposte e domande da sottoporre ai cinque candidati Sindaco. D’altronde, la politica prevede la partecipazione attiva della collettività.
Tra le tante problematiche che preoccupano la quotidianità dei foggiani vi è il tema della sicurezza. Questa è solo una percezione? Una bandiera politica? Forse, un luogo comune? Oppure, è un “problema” reale? Si può affrontare il tema dell’immigrazione mettendosi al riparo dai rischi connessi a episodi diffusi di strumentalizzazione politica? Considerando la situazione foggiana (si pensi al Viale della Stazione, al CARA di Borgo Mezzanone, al ghetto di Rignano) è comprensibile l’ondata emozionale generata nei cittadini. Ma va fatto un tentativo di verità per evitare il gioco al massacro in grado solo di dividere la politica tra buonisti e cattivi. Insomma, i cittadini elettori non sono alla ricerca di consensi ma di risposte e devono essere in grado di analizzare il problema in maniera obiettiva.
E’ doveroso evidenziare la complessità del fenomeno anche in considerazioni dei valori etici e cristiani che accomunano molti cittadini del capoluogo dauno. Certo, la cronaca ci ricorda che la situazione del viale della stazione è, ormai, un problema da affrontare subito. Lì, residenti ed attività commerciali, sono praticamente in fuga perchè è nato un quartiere ghetto, a tratti incontrollato. Così come è impensabile “rinchiudere”, per anni, migliaia di giovani immigrati in luoghi abbandonati.
La risposta all’immigrazione è l’inclusione. Il fenomeno non va contrastato come se fosse il male assoluto ma va reso legale, va governato e regolamentato. Occorre avere uno sguardo lungo e largo, perchè si deve pensare non all’oggi, ma al domani e al dopodomani. E, poi, perchè quando si parla di sicurezza ci si riferisce solo al fenomeno migratorio? Ricordiamo che questa città vive la piaga delle estorsioni, della grande e piccola criminalità organizzata. Insomma, per evitare ogni forma di ipocrisia, serve un’analisi seria del problema e una risposta lungimirante, duratura e risolutiva della politica locale e nazionale. Qual è la vostra percezione?