Attualità

“Vogliamo lasciare il segno”, sFoggia l’ambizioso progetto di quattro adolescenti foggiani

sFoggia è uno dei progetti più giovani e innovativi presenti attivamente sul nostro territorio. Nato dalla mente di quattro adolescenti con l’obiettivo di presentare i pregi e i difetti di Foggia, questo giornalino indipendente vuole lasciare il segno cercando di sensibilizzare su tantissime tematiche differenti, dalla politica alle questioni antimafia, oltre a far conoscere i talenti nostrani in ambito artistico/musicale.

La loro dedizione oltretutto si è fatta notare eccome: sono stati citati in un articolo de la Repubblica per il loro impegno nel discutere sulle vittime della mafia foggiana. 

Abbiamo deciso perciò di chiacchierare un po’ con loro per saperne di più sul passato, presente e futuro di questo interessante progetto.

Da chi è composta la vostra redazione?

La redazione è quantitativamente povera, ma, a nostro avviso qualitativamente corposa: siamo quattro ragazzi che ce la mettono tutta, con quanta più passione possibile. Silvia Colecchia, Michele de Gregorio, Mariano Orillo e Samira Caritá.

Come è nata l’idea di creare un progetto del genere?

L’idea nasce dalla voglia di rinnovamento sociale, noi cerchiamo di fare qualcosa e di dialogare con quanta più gente possibile. Esistiamo dal 28 Marzo quando, durante il lockdown, decidemmo di mettere insieme le nostre menti.

A livello di interazioni con le vostre attività, vi siete mai sentiti presi sottogamba in quanto giovani?

La nostra paura più grande è quella di essere presi sottogamba in quanto giovani. Abbiamo la costante ansia di non esser presi sul serio quando cerchiamo di toccare argomenti più “studiati”. Ma, data la reazione ad alcuni nostri articoli, ci siamo resi conto che le voci dei giovani sono le più ascoltate perché dimostrano che i problemi di cui parliamo li sentiamo soprattutto noi e possiamo, addirittura, parlarne, denunciare! Ci siamo sentiti davvero sollevati quando abbiamo capito che non siamo soli e che abbiamo altri ragazzi ed altre generazioni dalla nostra parte.

Uno dei vostri progetti più popolari è sicuramente “Siamo tutti colpevoli”, una forte denuncia antimafia ispirata dalle scritte che riportano i nomi delle vittime innocenti della mafia, fatte da un autore anonimo a Foggia. Anche Repubblica ha parlato di questa iniziativa. Come è stato vedere una vostra iniziativa così apprezzata e dire anche, in un certo senso, “pubblicizzata”? Parlatecene un po’.

Ci siamo sentiti davvero bene, siamo stati contenti. Non tanto per una sorta di gloria che, seppur arrivata, è stata semplice gloria. Ma perché davvero, abbiamo potuto constatare che adulti e non sono dalla nostra parte. Ogni tempesta nasce con una singola goccia. Noi siamo stati quella goccia e la tempesta ha, in qualche modo, coinvolto tutti. Grazie ai social, grazie alla parte sociale della nostra città, abbiamo capito che non tutto è perduto.

Come vedete il vostro futuro personale e quello di sFoggia?

Il nostro futuro è incerto, soprattutto per via di questo periodo un po’ complesso. Noi, però, speriamo che questo progetto non vada buttato nel dimenticatoio, speriamo che qualcuno legga le nostre parole e si senta parte di “qualcosa di grande”.

Non sappiamo cosa ci riserva il futuro, ma finché ne avremo le forze e le possibilità, noi vorremmo parlare, vorremmo fare qualcosa e continuare a far sentire le nostre voci, perché poter esprimere un’opinione è tutto ciò che ci interessa al momento.

Vincenzo Maddalena

20 anni. Studente di lettere moderne all’Università degli Studi di Foggia. Appassionato di libri, musica, serie tv e film. Come obiettivo principale mi pongo sempre quello di far conoscere realtà, idee diverse e interessanti di cui non si parla molto o se ne parla in maniera disinformata. Speranzoso soprattutto di continuare questo percorso giornalistico con buoni risultati.

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