“Schiavi d’Italia” di Luca Pernice, un racconto di schiavitù e speranza dal ghetto di Borgo Mezzanone. In libreria dal 30 maggio

In libreria dal 30 maggio 2024, “Schiavi d’Italia. Caporalato, diritti negati e speranze in uno dei ghetti più grandi d’Europa” di Luca Pernice.
È un reportage sul ghetto pugliese di Borgo Mezzanone, tra Foggia e Manfredonia, in cui vivono circa duemila braccianti, soprattutto nordafricani.
Don Luigi Ciotti, come sempre limpido, netto, inequivocabile nelle sue parole, nella prefazione del nuovo libro del giornalista e scrittore Luca Maria Pernice sottolinea come, nonostante la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sia stata stilata più di settantacinque anni fa, ci siano ancora “vite che valgono meno di altre. Ci sono ancora persone considerate meno umane di noi. Questo si chiama razzismo, un male che ci illudevamo di esserci lasciati alle spalle dopo i drammi del colonialismo, dello schiavismo e della Shoah, e che invece tuttora serpeggia nella nostra società, determinando comportamenti individuali e anche scelte politiche indegni di un Paese civile”.
Il giornalista e scrittore foggiano Luca Pernice è da sempre impegnato, sia attraverso il suo lavoro sia attraverso la sua attività di volontariato, a raccontare le dinamiche problematiche del territorio in cui vive, convinto che solo attraverso la conoscenza e la cultura sia possibile costruire una società più giusta e responsabile.
Cerca anche di valorizzare ciò che di bello e positivo offre il suo territorio, perché così si può vincere la rassegnazione e andare verso il cambiamento.
L’Autore è entrato nel ghetto pugliese di Borgo Mezzanone (tra Foggia e Manfredonia), in cui vivono circa duemila braccianti, soprattutto nordafricani. In questo luogo off limits, ha visto le disastrose condizioni di vita nella baraccopoli e ha parlato con alcuni migranti.
È riuscito così a raccogliere tante testimonianze, tante storie, tanti racconti e ricordi: i Paesi di origine, la disumana povertà e le guerre; il duro lavoro nei campi, spesso fatto di dodici ore al giorno, per pochi euro l’ora; i molti sogni infranti.
Sono le storie di donne e uomini, schiavi del XXI secolo, vittime del traffico di esseri umani, di meccanismi di oppressione ed emarginazione, del sistema del caporalato che calpesta i loro diritti.
In queste pagine, però, non c’è solo dolore. C’è anche speranza di libertà dallo sfruttamento, dalle condizioni disumane. E questa speranza può crescere anche grazie al contributo della società civile e alla presa di coscienza di ogni singolo cittadino.
“Sono grato a Luca Pernice – scrive sempre don Luigi Ciotti nella prefazione – per questo racconto così puntuale e sofferto. Perché prendendoci per mano ci accompagna là dove non avremmo mai voluto entrare, ci mette in dialogo con coloro che pensavamo di non poter mai ascoltare. E ci restituisce gli uomini, le donne che abitano nel ghetto di Borgo Mezzanone, intatti nella loro umanità, più che mai credibili nella loro richiesta di dignità e diritti”.