Rossella Falcone, la donna che unisce tutta la Capitanata.
Tra monti, campagne e mare: il viaggio della candidata PD tra la sua gente
Più umanità, meno burocrazia, più concretezza. Questo è quello che chiede la Capitanata alle ormai prossime elezioni regionali di 23 e 24 novembre. Proprio su questo sta puntando tutto la candidata del PD, Rossella Falcone. Quello che sta accadendo attorno a lei è la dimostrazione di quello che serve.
Non c’è una regia dietro il suo viaggio. Non ci sono passerelle. Ci sono invece i volti di chi l’ha accolta nelle case dei Monti Dauni, nelle aziende agricole del Tavoliere, nei locali e circoli sul mare del Gargano, nei Comuni e negli uffici della Capitanata. A parlare sono state persone comuni e impegnate nella società civile e politica: insegnanti, commercianti, volontari, amministratori, giovani, madri, sindaci, professionisti, anziani che custodiscono la memoria dei luoghi. Testimoni credibili perché radicati nella comunità.
“Mi fido di Rossella perché sorride anche quando affronta i problemi.”
“La scelgo perché non promette, spiega.”
“La voto perché è una di noi: concreta, pulita, capace.”
Sono frasi semplici, quotidiane, dette come si parla tra amici. In ognuna c’è un pezzo di quel legame che si è fortificato giorno dopo giorno.
Il video che accompagna questo comunicato non è un racconto politico: è un mosaico di volti e accenti, di mani che stringono, di sguardi che non cercano riflettori. Mostra una Capitanata che si riconosce in una donna che ha saputo trasformare anche la difficoltà in visione, il lavoro in un modo per restare vicina alle persone, ogni giorno.
Rossella Falcone è madre, manager, amministratrice. È una figura che molti definiscono “risolutiva”: una che ascolta, pensa, e poi agisce. Pragmatica. Senza gridare. Senza ostentare. Con un’umiltà che non è posa, ma pratica quotidiana. Come ha dimostrato anche nel ruolo di consigliera di amministrazione di Acquedotto Pugliese, risolvendo anche problemi datati decenni. Chi l’ha incontrata descrive sempre la stessa sensazione: serenità. Una calma che rassicura, che dà l’idea che anche i problemi più complessi possano essere affrontati con metodo, sensibilità e presenza reale.
Il suo modo di stare in mezzo alla gente è semplice: si siede, chiede, ascolta. Non appare, c’è.
In un tempo in cui la politica spesso sembra lontana e complicata, Rossella Falcone è diventata — senza proclami — un punto di riferimento naturale. Non perché si presenti come “la soluzione assoluta a tutto”, ma perché porta con sé valori ormai rari: la credibilità personale e l’impegno quotidiano.
È questo ciò che molti hanno riconosciuto nei paesi da Rocchetta a Rodi, da Carlantino a Zapponeta, passando per Torremaggiore e Foggia: la sensazione che, dopo tanto tempo, qualcuno cammini davvero insieme a loro.
Il suo progetto non è un manifesto di promesse, ma un invito collettivo a ricostruire fiducia. A far ripartire la Capitanata da ciò che la rende unica: la dignità, la forza tranquilla, la luce delle sue persone. E forse, in fondo, è proprio questo che sta rendendo virale il suo percorso: la normalità. Quella vera. Quella che profuma di case, di campi, di mare, di piazze, di lavoro. Una normalità che rassicura e che unisce.
Rossella Falcone non dice: “Seguitemi”. Dice: “Camminiamo insieme”. E la Capitanata — lentamente, autenticamente — sta scegliendo di farlo.

