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Reti tubolari per l’allevamento delle cozze e boe invadono il nord del Gargano: la denuncia di Greenpeace

Triste scoperta nei pressi dei laghi di Lesina e Varano, nel nord del Gargano, luoghi spettacoli purtroppo invasi da un’ingente quantità di attrezzi per la pesca come le reti tubolari utilizzate per l’allevamento delle cozze e boe impiegate dal settore della pesca.

A documentare la situazione presente attorno ai laghi della provincia di Foggia la spedizione “Difendiamo il Mare” di Greenpeace in questi giorni al largo della Puglia settentrionale. Ad aggravare la situazione ambientale nell’area si aggiungono numerosi siti di stoccaggio illegali presenti nell’entroterra e punti di smaltimento illecito nei pressi dei centri di raccolta dei rifiuti urbani.

La nostra spedizione ha documentato un massiccio inquinamento da plastica dovuto a reti per l’allevamento di cozze e attrezzi da pesca durante la navigazione in Adriatico, al largo della Puglia settentrionale. Una pesca che distrugge la risorsa di cui vive è un paradosso. Bisogna abbandonare la plastica per salvare i nostri mari! – spiegano da Greenpeace -.

A livello globale si stima che ogni anno finiscano nei mari del Pianeta 640 mila tonnellate di reti e altri attrezzi da pesca, ovvero circa il 10 per cento di tutti i rifiuti in plastica dispersi in mare sono rappresentati da tali oggetti, una trappola mortale per tartarughe, uccelli marini e cetacei. Inoltre, solo una minima parte di queste attrezzature è riciclata: secondo alcune stime, in Europa il riciclo non supera l’1,5 per cento“.

Redazione

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