Cronaca

Relazione DIA: a Foggia la violenza più feroce

Le mani della malavita sull'agroalimentare, sulla prostituzione e lo sfruttamento dei migranti

Foggia violenta. Lo afferma la relazione semestrale del ministero dell’Interno al Parlamento riguardo l’attività della direzione investigativa antimafia (Dia) nei primi sei mesi del 2022, con riferimento alla criminalità organizzata in Puglia. Nella relazione si legge che la Provincia di Foggia è quella che in Puglia «manifesta le più efferate forme di violenza e di aggressività al fine di affermare il controllo del territorio nonostante le incisive attività di contrasto delle forze di polizia e della magistratura». Secondo il Ministero «non risulta ancora affievolito il livello di spregiudicatezza che ha avuto il suo apice proprio nei primi giorni del mese di gennaio 2022, generando un grave allarme sociale nel capoluogo e nella provincia dauna. Gli efferati delitti consumati nel primo semestre 2022 sembrerebbero sottendere precari equilibri criminali nei vertici delle organizzazioni egemoni – continua la relazione – lasciando così presagire imminenti mutamenti negli assetti, nelle alleanze o più semplicemente nei precedenti e taciti accordi di non belligeranza». Occhi puntati sull’agroalimentare che – leggendo la relazione – per la criminalità organizzata rappresenta un efficace strumento per la sua affermazione nel territorio, interferendo così nel mercato immobiliare dei terreni agricoli e nella commercializzazione degli alimenti con il controllo delle catene di supermercati e il condizionamento del prezzo dei raccolti, nonché nella gestione dei trasporti e dello smistamento delle produzioni». La relazione sottolinea anche «il crescente fenomeno della tratta degli esseri umani… con i gruppi africani che operano nello sfruttamento della prostituzione, nell’immigrazione clandestina, nel traffico di sostanze stupefacenti e nel caporalato». Il documento non tralascia la pericolosità dei cosiddetti ghetti di Borgo Mezzanone, Rignano Garganico e di Torre Antonacci che “rappresentano ambiti di vulnerabilità sociale con riflessi sull’ordine e la sicurezza pubblica».

Vincenzo D'Errico

Giornalista professionista e scrittore, impegnato a lungo nell’emittenza locale, collaboratore del quotidiano L’Edicola del Sud, direttore della Rivista Filosofia dei Diritti Umani / Philosophy of Human Rights.

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