Agricoltura

Regione Puglia, ecco il protocollo per il contrasto al caporalato

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Rafforzamento dei controlli sul territorio grazie alla collaborazione tra organi ispettivi, enti pubblici e parti sociali; Condivisione e scambio di dati tra i firmatari per monitorare in modo più puntuale le situazioni di rischio; Analisi periodiche tramite report semestrali sul mercato del lavoro agricolo, a cura dell’Osservatorio regionale, con il contributo dei soggetti firmatari; Potenziamento dei Centri per l’Impiego per facilitare l’incrocio legale tra domanda e offerta di lavoro nel settore; Informazione e tutela dei diritti dei lavoratori, attraverso campagne mirate anche in ambito sanitario e sindacale; Promozione della rete del lavoro agricolo di qualità, come strumento per distinguere e premiare le aziende virtuose;

Coordinamento attraverso un Comitato Tecnico, composto dai rappresentanti di tutte le organizzazioni coinvolte, con il compito di monitorare l’attuazione del protocollo e proporre miglioramenti. Sono le principali azioni strategiche del protocollo d’intesa in materia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento del lavoro in agricoltura, siglato questa mattina a Bari, dagli assessori all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, e all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Sebastiano Leo, insieme ad Arpal Puglia, all’Ispettorato Interregionale del Lavoro di Bari, INPS Puglia, INAIL Puglia, alle organizzazioni agricole (CIA, Confagricoltura Puglia, Coldiretti Puglia, Copagri Puglia, Confederazione Italiana Liberi Agricoltori Puglia, AGCI Agrital del Puglia, Confcooperative, Fedagripesca Puglia, Legacoop Puglia), e alle sigle sindacali regionali (UILA UIL Puglia, FAI CISL Puglia, FLAI CGIL Puglia).  Il documento, approvato con delibera di Giunta e risultato di un lavoro di concertazione tra le parti firmatarie, si inserisce pienamente nelle politiche regionali già avviate in materia di legalità del lavoro e di inclusione sociale, puntando su un’agricoltura pugliese sempre più competitiva, ma anche giusta, trasparente e rispettosa della dignità delle persone.

Il Protocollo, dalla durata triennale, è un’evoluzione delle intese già siglate negli anni passati, ma con un approccio ancora più integrato, incisivo e territoriale.

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