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Quando la natura abbraccia lo spirito: alla scoperta della Consolazione di Deliceto

Quale occasione migliore di questo ponte lungo per concedersi una gita fuori porta? Basta allontanarsi di poco dal capoluogo dauno per imbattersi in meraviglie spesso sottovalutate. E nel periodo della Santa Pasqua quale itinerario migliore se non quello che coniuga tradizione e spiritualità come la scoperta del borgo di Deliceto e del convento della Santa Consolazione.  Con una guida speciale: nessuno meglio della gente del posto e dei volontari della Pro Loco locale saprà raccontarvi leggende e dettagli che vi faranno innamorare di questo luogo.

Deliceto (FG)

Deliceto è un borgo della Puglia che sorge sul Subappenino Dauno, incastonato con le sue costruzioni tipiche tra boschi di querce, uliveti e vigneti. Sulla cima più alta del paese sorge il Castello Normanno Svevo, dichiarato Monumento Nazionale nel 1902, costruito su una punta rocciosa. Si tratta del punto più alto del paese da cui si può godere di un panorama eccezionale: nei giorni privi di foschia si riesce a vedere il Castello di Sant’Agata, il Monte Gargano, ma, soprattutto, si abbraccia nitidamente con lo sguardo una perla di prezioso interesse: il convento della Sacra Consolazione. Secondo una leggenda, la cappella fu costruita nel luogo in cui fece la sua apparizione la Madonna. Ormai da anni è luogo di pellegrinaggi e di eventi che avvicinano i giovani alle religione. Un luogo suggestivo in cui natura e spiritualità si intrecciano in un equilibrio imperdibile.

Il santuario della Sacra Consolazione

IL SANTUARIO:  DAGLI ALBORI AD OGGI

L’antico convento di Santa Maria Della Consolazione sorge nel cuore della località  “Valle in Vincolis”: fu fondato dal Beato Felice da Corsano, monaco agostiniano alla fine del 400, ma il suo sviluppo si deve anche al marchese Piccolomini, feudatario del luogo. Nel corso del tempo, si avvicendarono vari ordini religiosi fino al suo totale abbandono. Fu solo nel 1744, con l’arrivo di Sant’Alfonso Maria dè Liguori a Deliceto, che il convento fu concesso al santo fondatore dei Redenzionisti. Fu questo lo spartiacque che rese il convento un collegio missionario e successivamente anche seminario teologico. Tra coloro che vi dimorarono, si ricorda San Gerardo Maiella (1749-54), che vi restò per cinque anni per il suo noviziato; grazie alla sua fama di santità il convento divenne presto meta di pellegrinaggi. I Redenzionisti rimasero a Deliceto fino al 1866, anno in cui in virtù della legge sulla soppressione degli ordini religiosi, l’intero complesso passò allo stato. Attualmente, il santuario è di proprietà dell’Arcidiocesi di Foggia-Bovino evi ha sede la Comunità Mariana “Oasi della Pace”.

UN SANTUARIO CON UN PREGIATO PATRIMONIO ARTISTICO

Tra i vari motivi che possono rendere interessante una visita al Santuario c’è anche l’aspetto artistico: all’interno della chiesa si possono ammirare il mezzo busto in cartapesta “Hecce  homo” modellato a mano proprio da San Gerardo Maiella, diverse tele quali la “Madonna delle Grazie” e “San Michele Arcangelo”.  Presente anche la “Sacra tavola della Madonna della Consolazione” risalente al 1400, fatta dipingere dal Beato Felice. Secondo una leggenda popolare, il celebre inno natalizio “Tu scendi dalle stelle” sia stato composto da Sant’Alfonso Liguori proprio tra le parenti della Santa Maria della Consolazione. E se lo sguardo non si sofferma solo sui dettagli ma abbraccia la struttura nel suo complesso, ci si rende conto di essere dinanzi ad un’opera d’arte nella sua interezza, capace di creare attrazione e suggestione.  A destra dell’ingresso si apre l’antica sacrestia dei Padri Redentoristi, oggi cappella di San Gerardo per dare al Santo un degno luogo di culto nel posto ove più visse ed operò. Sul pavimento della chiesa si possono osservare due grosse lastre di pietra, ingresso del sepolcro dove si trovano sepolti i resti di circa 40 Redentoristi morti in odore di santità, tra cui P. Antonio Tannoia (1727-1808).

Un momento del pellegrinaggio alla Sacra Consolazione

In questa “fossa,” vi è una figura mistica oggetto di molto interesse, un teschio che suda. Ma poco si sa a tal proposito. Ritornando in chiesa, si può notare a terra una piccola lapide con un’iscrizione latina: il sepolcro del benefattore Gian Giacomo Casati, il quale grande amico di S. Alfonso volle lasciare tutti i suoi averi al Convento della Consolazione. Alle spalle dell’altare vi è un incavo dove San Gerardo si rannicchiava per stare più vicino al Sacramento durante le notti insonne di preghiera. Dalla sagrestia si sale al piano superiore, attraverso una stretta scalinata, e si arriva in un ampio salone barocco, la “Stanza di S. Alfonso”, quella in cui il Santo viveva e dove scrisse la sua “Theologia moralis”. Insomma, un luogo in cui arte e ispirazione si fondono in un equilibrio adatto a nutrire lo spirito.

SACRA CONSOLAZIONE: A DELICETO IL RIFUGIO DELLO SPIRITO

Appurate le sorti storiche e le qualità artistiche, non si può infine non soffermarsi sulla spiritualità del luogo: il convento della Sacra Consolazione si raggiunge facilmente in auto da Deliceto ma anche in bicicletta oppure a piedi: non è raro infatti nelle belle giornate imbattersi in appassionanti di running che si allenano proprio su questa strada. I tornanti si snodano con dolcezza attraverso le colline che incorniciano il borgo di Deliceto, in primavera gli occhi abbracciano distese sconfinate di verde, arbusti e infiorescenze tipiche dell’ambiente circostante. Macchie più scure disegnano figure geometriche irregolari sulle distese verde chiaro dei prati. Mentre si percorre il breve tratto di strada che collega la Sacra Consolazione con il borgo di Deliceto, si ha subito la sensazione di ritrovarsi con la natura. Quando si arriva a destinazione, il silenzio è avvolgente: è un silenzio di quiete, di rispetto, di ristoro per l’anima. Alle spalle una coltre di chiome verdi separa il giardino del convento dalla zona boscosa in cui si svolge la via Crucis e in cui i turisti si soffermano nelle zone adibite. Eccola qui, la Sacra Consolazione. Una struttura spartana ma essenziale nella sua semplicità, si staglia bianca in tutta la sua purezza sulla collina da cui restituisce lo sguardo sul paese. Si dice che tanti vengano qui per ritrovare la fede perduta, per disintossicarsi dalla superficialità dei tempi moderni o semplicemente per ristorare lo spirito. Le leggende e i racconti si perdono nel sussurro e nella quiete che avvolge questo luogo: le sensazioni non si possono scrivere, ma solo provare.

Per info: ProLoco Deliceto (http://www.prolocodeliceto.it/zeroweb/

Itinerario spirituale in quel di Deliceto
La Sacra Consolazione

Dalila Campanile

Giornalista pubblicista, addetta stampa e digital PR. Sin da piccola non ho mai smesso di coltivare una delle mie più grandi passioni: la scrittura. Dopo l’esperienza di redattrice presso il giornalino scolastico delle scuole medie “Il SottoSopra”, ho capito che la mia strada sarebbe stata quella: non mi sono mai fermata, intraprendendo numerose collaborazioni con le testate locali, specializzandomi in articoli di costume. Poi sono arrivate le collaborazioni per gli uffici stampa e la comunicazione digitale. Dopo la laurea in legge – la mie materia preferite? Inevitabilmente Diritto Commerciale e Diritto delle Comunicazioni – ho seguito numerosi corsi di aggiornamento e specializzazione per affinare le mie doti comunicative. La mia missione? Far circolare le buone notizie e raccontare il bello che ci circonda, perché non bisogna mai darlo per scontato.

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