Qualità della vita, Marino: politica non all’altezza

Marino – “Foggia è l’ultima provincia d’Italia per qualità della vita.”
«Siamo i peggiori del Paese. La politica langue e le classi dirigenti della Capitanata non sono all’altezza di dare quel colpo di reni per riconquistare posizioni e per mettere nelle condizioni le popolazioni di vivere meglio» – dichiara Dino Marino, Presidente Provinciale Italia Viva.
«Tutti gli indicatori ci vedono in coda. Del resto, basterebbe analizzare la soluzione data a Foggia che ha un nuovo sindaco, ma continua a mancare un idea di città che tra innovazione e servizi la porti fuori dalla cappa del malaffare. Non siamo all’altezza neppure nel confronto politico per le amministrative della prossima primavera. In esse, si tenta da un lato a mantenere posizioni di potere e dall’altro a scardinarlo, non mettendo al primo posto le esigenze delle comunità chiamate al rinnovo dei governi locali.
In questo quadro si inserisce il grido d’allarme di qualche giorno fa del CENSIS, in Capitanata la popolazione invecchia e le culle restano vuote. Siamo diventati la provincia pugliese con più giovani in fuga nelle città del nord e all’estero. Come si dice: “il pesce puzza dalla testa”. E le cause vanno ricercate in chi ricopre posizioni di maggior rilievo. In primo luogo ciò determina che le nostre forze istituzionali sono all’ultimo posto – come la provincia – ed è evidente la responsabilità di parlamentari e consiglieri regionali se siamo la coda d’Italia.
La graduatoria del Sole 24 Ore boccia anche l’operato dei sindaci, se abbiamo una così bassa qualità della vita. Certo le drammaticità economiche e sociali si riversano sull’occupazione, l’impulso ad essa potrebbe venire dalla regione che purtroppo è praticamente nullo in tutti i campi – conclude Marino – da quello sanitario, a quello di programmazione e sviluppo. Facciamo acqua nei servizi essenziali, sulla sicurezza e soprattutto sulla cultura. Serve un nuovo impulso in tutti i campi a iniziare da quello politico (iniziamo a risolvere i problemi dalle nostre citta rendiamole più vivibili, invece di misurarci in gare per vincere le elezioni e continuare a far perdere i cittadini) per far sì che entrino a pieno titolo nella “transizione europea”.
Restare agganciati all’Europa e sviluppare una cultura della crescita in ogni campo deve essere il nostro obiettivo!»