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Puglia, in viaggio nella memoria: cinque gli itinerari della Resistenza, uno è in Capitanata

Puglia – E’ stata presentata oggi la guida “Puglia In Viaggio nella Memoria”, risultato di un ampio progetto di ricerca, affidato da Pugliapromozione all’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea. Il fine è quello di recuperare e valorizzare i luoghi della memoria legati a eventi ed episodi accaduti in Puglia dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, uno dei momenti cruciali della storia nazionale del secolo scorso.

La costruzione di una mappa della memoria, che restituisca alla intera comunità pugliese aspetti significativi del passaggio dalla guerra alla pace e da un regime dispotico ad una società libera, è alla base di questo viaggio del ricordo che pone l’accento su alcuni fenomeni storici che hanno caratterizzato la Puglia del secolo scorso: Antifascismo, Resistenza ed Emigrazione.

Il territorio pugliese si caratterizzò tra l’altro per l’istituzione di campi di concentramento in cui furono reclusi ebrei italiani e stranieri, slavi delle aree di confino, oppositori del regime. Un viaggio nel ricordo, dunque, con cinque itinerari, che ha anche come obiettivo quello di sviluppare in Puglia nuove forme di “turismo della memoria”, un fenomeno contemporaneo indotto dall’interesse generale nei confronti dell’identità culturale del territorio e della sua storia.

Nella costruzione di questi sentieri della memoria si è posto l’accen-
to su alcune caratteristiche paesaggistiche, artistiche e culturali del
territorio regionale, che consentono al visitatore di cogliere anche le
specificità geo-antropiche delle diverse aree: Murgia dei Trulli e Murgia
Ionica, Appennino Dauno, Gargano e l’estrema propaggine del Basso
Salento.

In viaggio nella memoria in Capitanata: l’itinerario in provincia di Foggia

  • Cerignola. La strage di Valle Cannella
  • Ascoli Satriano
  • Candela
  • Sant’Agata di Puglia
  • Accadia
  • Monteleone di Puglia
  • Manfredonia. Campo di concentramento
  • Vieste. Strage di profughi
  • Serracapriola e Celenza Valfortore
  • Isole Tremiti. Campo di concentramento

“In tutta la Daunia meridionale al confine con Basilicata, Campania e Molise, dopo l’annuncio dell’armistizio si dispiegò una sistematica e violenta azione distruttiva da parte dei reparti della Wehrmacht – si legge nella guida della Regione Puglia -. A partire dal capoluogo dauno furono minati e fatti saltare ponti stradali e ferroviari, saccheggiati depositi militari e materiali della cartiera, in particolare fu distrutto il centro chimico militare “Dott. Saronio”, costruito in gran segreto nel corso della guerra, che produceva sostanze chimiche letali.

Masserie isolate, in contrada Valle Cannella, subirono un’orrenda strage e atti di brigantaggio. Le vie di accesso agli abitati di Monteleone di Puglia, Accadia, Sant’Agata di Puglia, Ascoli Satriano, Candela, furono minate con conseguenze
nefaste di lungo periodo. Questi territori, segnati in profondità dalla guerra e da rivolte femminili contro la violenza e la miseria, come a Monteleone di Puglia nel 1942, si caratterizzarono per un ulteriore esodo verso le Americhe e verso l’Europa in tutto il secondo dopoguerra.

Particolarmente colpita fu l’area costiera compresa tra Manfredonia e Vieste. Diversi altri misfatti furono compiuti dai soldati di Hitler anche a Torremaggiore e in alcune zone interne dell’Appennino, tra cui Serracapriola, Celenza Valfortore, Carlantino e Volturara”.

Per scoprire l’intero percorso in Capitanata scaricate la guida a questo link.

Redazione

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