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Puglia, avviata la sperimentazione dei test rapidi per diagnosi Covid-19

Puglia – “Abbiamo avviato anche in Puglia la sperimentazione dei cosiddetti test rapidi per valutare la circolazione di Covid-19 anche su persone senza sintomi.

In pratica con una piccola puntura sul polpastrello, in 30 minuti, compaiono delle linee sul test che danno un possibile esito positivo o negativo”. Ad annunciarlo è il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

E continua: “Per i nostri esperti la sperimentazione è necessaria, perché questi test rapidi non sono ancora validati per fare diagnosi individuali della malattia, come invece avviene con i tamponi.

Partiamo subito in via sperimentale dall’IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari con 2800 kit. Se avremo risultati convincenti, estenderemo lo screening agli altri ospedali.

Parallelamente ho chiesto al Governo di avere con urgenza forniture di DPI, dispositivi di protezione per medici, infermieri e OSS, e anche di reagenti per aumentare la nostra capacità di analizzare tamponi in laboratorio, perché come sapete hanno centralizzato tutti questi acquisti.

Ora anche qui in Puglia abbiamo bisogno della nostra parte e ho dovuto dirglielo con fermezza”.

“Questo studio – spiega il prof. Pier Luigi Lopalco responsabile del coordinamento epidemiologico della Regione Puglia – utilizza i cosiddetti test rapidi che, pur non essendo ancora validati per fare diagnosi individuali di malattia, sono comunque in grado di fornire importanti informazioni scientifiche sulla modalità di circolazione dei virus.

Alla luce degli esiti di questa sperimentazione valuteremo l’estensione di questi test rapidi ad altre strutture ospedaliere.

La scienza ha bisogno dei suoi tempi, in questo caso parliamo di pochi giorni di sperimentazione che però saranno fondamentali per stabilire se questo metodo dei test rapidi è quello più utile per le nostre finalità di prevenzione e analisi”.

Antonio Delvino direttore generale dell’IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” dichiara “Sono in arrivo in Puglia in queste ore 2800 kit: il test rapido utilizza un metodo colorimetrico, con un prelievo capillare attraverso la puntura del polpastrello; in 30 minuti dal prelievo consente di rilevare se sono presenti anticorpi anticoronavirus nelle due tipologie: immunoglobuline M, che marcano la risposta immunitaria precoce, e immunoglobuline G che marcano la risposta immunitaria successiva”.

“Le prime evidenze scientifiche – spiega Delvino – ci dicono che le immunoglobuline M compaiono tre/cinque giorni dopo il contagio, quindi una positività è molto suggestiva della presenza nell’organismo del coronavirus; le immunoglobuline G starebbero a indicare in soggetti non sintomatici l’avvenuto contatto con il virus ed il superamento dello stesso.

Stiamo percorrendo tutte le strade possibili mettendo in campo le competenze diffuse in questo caso nella ricerca per affrontare una situazione tutt’altro che convenzionale.

In tale ottica intendiamo verificare se questa sperimentazione rigorosamente controllata può dare un contributo alla gestione dell’epidemia”.

Redazione

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