Attualità

La Puglia è la regione con la minor superficie boschiva in Italia

Puglia – “Gli effetti dei cambiamenti climatici e le iniziative atte a contrastarli sono ormai temi noti e sempre di attualità nelle trattative internazionali sul clima e lo sviluppo sostenibile. Venerdì eravamo al fianco dei ragazzi che manifestavano per il loro futuro e qui in Puglia abbiamo problemi purtroppo irrisolti da anni, come dimostra il fatto che la nostra regione abbia la minor superficie boschiva in Italia”. 

Lo dichiara il consigliere del M5S Cristian Casili, che torna sulla necessità di programmare con urgenza piani di rimboschimento, non attuati da oltre 50 anni. 

“Con l’avvento del disseccamento dell’olivo – continua il pentastellato – il Salento ha perso gran parte delle funzioni ambientali ed ecologiche che l’oliveto produceva rendendo di fatto vulnerabile la campagna salentina. Ricordo che il territorio della provincia di Lecce presenta il minor indice boschivo tra le province pugliesi e in termini assoluti il più basso in Italia.

E, come sanno tutti, gli alberi hanno un ruolo ecologico strategico sui cambiamenti climatici. Se pensiamo al nostro patrimonio arboreo l’oliveto, con 10 milioni di alberi nella nostra provincia, compensava la scarsa presenza di bosco e garantiva un assorbimento annuale di C02, principale responsabile dei cambiamenti climatici in atto, di oltre 300mila tonnellate catturate.

A ciò si aggiunge un crescente consumo di suolo prodotto dalla dispersione insediativa e da un uso incongruo delle superfici agricole che peggiorano il quadro ambientale e ci espongono ad ulteriori rischi come dissesto idrogeologico delle aree alluvionali ed erosione costiera.

È risaputo che il suolo in salute cattura enormi quantità di carbonio e contiene così il rischio dell’aumento delle temperature. Prima del disseccamento dei nostri ulivi avevamo un indice di Biopotenzialità territoriale che metteva in evidenza il grande apporto dato dal sistema complessivo dell’oliveto, che assumeva una funzione efficace di carbon sink e presidio nei confronti dei principali fattori di instabilità e dei fenomeno erosivi superficiali.

Oggi in tutta la provincia di Lecce vi è una situazione di instabilità e forte vulnerabilità del contesto territoriale che ci obbliga a prendere provvedimenti urgenti per ristabilire le funzioni ambientali di base.

Per farlo occorre che la politica si interroghi non solo sugli aspetti produttivi, con il reimpianto, ma anche su quelli ambientali e paesaggistici puntando alle esternalità dell’agricoltura multifuzionale e garantendo nei prossimi anni un intervento di rimboschimento nelle aree dove sarà impossibile percorrere la strada del reimpianto”.

Redazione

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