Processo Impagnatiello: Giulia morta per emorragia, il bambino è morto dopo di lei
Nel processo a carico di Alessandro Impagnatiello sono state chiuse le porte dell'aula durante la proiezioni delle immagini del cadavere della vittima

Nuova udienza, oggi, del processo a carico di Alessandro Impagnatiello per l’omicidio della fidanzata incinta Giulia Tramontano. Questa mattina sono stati sentiti i medici legali e i consulenti. La Corte d’Assise di Milano ha stabilito che, durante la proiezione in aula delle immagini del cadavere di Giulia Tramontano, l’udienza di oggi sarebbe stata celebrata a porte chiuse.
Giornalisti e pubblico, quindi, sono stati fatti uscire dall’aula e sono rientrati soltanto dopo la visione delle fotografie del corpo al momento del rinvenimento e dell’autopsia. Il medico legale Nicola Galante ha confermato che Giulia è stata uccisa con 37 coltellate e che «la morte del feto è successiva alla morte della madre». La giovane donna – ha dichiarato Galante – è deceduta «a causa di una massiva emorragia acuta» provocata da «lesioni vascolari cervico-toraciche» inflitte con un’arma da taglio.