L’Università di Foggia celebra Luigi Pirandello

Il 10 dicembre 1934 Luigi Pirandello ricevette il Premio Nobel per la Letteratura a Stoccolma, direttamente dalle mani del Re Gustavo V: un Nobel tra i più condivisi della lunga storia del premio, che gli fu assegnato con questa lapidaria motivazione: «per il suo coraggio e l’ingegnosa ripresentazione dell’arte drammatica e teatrale». Sempre il 10 dicembre, ma di due anni dopo nel 1936, Pirandello morì a Roma a causa dell’aggravarsi di una polmonite. E al medico che stava tentando di curarlo, con tutto il suo carico di fatalità e saggezza, raccomandò «non abbia tanta paura delle parole, professore, questo si chiama morire». Oltre che per tutto ciò che ha lasciato in “testamento all’umanità” – tra romanzi, drammi, commedie e altri testi teatrali, interventi pubblici e privati, lettere, articoli, studi – a Luigi Pirandello vecchie e nuove generazioni si sono sempre rivolte con la devozione e la cautela che si riconoscono a un maestro vero. A un riferimento universale, imprescindibile. A colui il quale resta un punto fermo, della letteratura antica e moderna, per chiunque cerchi di capire attraverso la lettura il senso della vita.
E proprio “Pirandello caro Maestro 1936 – 2016″ è il titolo scelto dalla coordinatrice del convegno – prof.ssa Rossella Palmieri, ricercatrice in Letteratura italiana presso il Dipartimento di Studi umanistici. Lettere, Beni culturali e Scienze della Formazione dell’Università di Foggia – che si svolgerà domani 13 e dopodomani 14 dicembre tra l’Aula magna e l’Aula 3 del Dipartimento di Studi umanistici (in via Arpi, a Foggia). A prendervi parte sono stati chiamati i maggiori esegeti ed esperti italiani dell’opera, dell’ideologia e della critica pirandelliana provenienti, tra le altre località, da Bari (Università Aldo Moro), Lecce (Università del Salento), Roma (Università di Tor Vergata) e Catania (Università di Catania), oltre che un nutrito gruppo di docenti provenienti appunto dall’Università di Foggia. La due giorni di convegno – di cui si allega programma dettagliato – avrà una particolare connotazione: accanto alle classiche relazioni che serviranno a fare il punto sui nuovi orizzonti della critica moderna riferita alle opere pirandelliane, sono stati allestiti anche due momenti abbastanza speciali: l’inaugurazione della mostra “I Pirandello, la famiglia e l’epoca per immagini” a cura dell’Istituto di storia dello spettacolo siciliano e una breve performance scenica a cura degli attori Ebe Guerra e Gianni Ciardo. «Abbiamo cercato di rendere questo appuntamento abbastanza completo – spiega la prof.ssa Rossella Palmieri – non solo un momento di riflessione e confronto tra addetti ai lavori, ma un momento di crescita culturale a disposizione della città visto che la mostra, che espone tra le altre cose anche alcuni cimeli pirandelliani, sarà occasione di conoscere un po’ meglio e un po’ più da vicino l’universo di uno dei grandi scrittori che siano mai venuti al mondo». A margine degli incontri ufficiali si terrà anche una più raccolta conversazione letteraria che alcuni tra i relatori invitati terranno esclusivamente per l’associazione Club Unesco Foggia, ovvero lo sponsor tecnico che ha reso possibile l’organizzazione e l’allestimento di questa importante due giorni (adottando “Pirandello caro maestro 1936 – 2016” come uno degli appuntamenti di “Aspettando il Festival 2017”, nella logica della proposta socio-culturale che anima il Festival della Ricerca e dell’Innovazione organizzato dall’Università di Foggia).
Anche questo convegno fa parte delle manifestazioni organizzate in tutto il Paese per celebrare gli ottant’anni dalla morte dello scrittore, anniversario che, da un punto di vista prettamente scientifico, si sta caratterizzando attraverso gli approfondimenti che stanno cercando di portare alla luce letture diverse del talento del grande autore siciliano. Un recente filone di indagine, infatti, sta investigando Luigi Pirandello alla luce degli studi post-coloniali: in questa ottica, una delle quattro sessioni di lavoro del convegno (segnatamente quella programmata per mercoledì 14 dicembre 2016, a partire dalle ore 15) vedrà relazionare giovani studiose foggiane e dottoresse di ricerca impegnate in studi specifici sullo scrittore nato a Girgenti (Agrigento) nel 1867.