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Pieravanti, Barbati e Colandrea I tre protagonisti del quinto concertino misterioso “Te lo scrivo nell’orecchio”

Lucera, 29 dicembre 2016 – L’associazione lucerina Mediterraneo è cultura, organizzatrice del Festival della Letteratura Mediterranea, ha chiuso il 2016 con il quinto “concertino misterioso”, andato in scena nella serata di martedì 27 dicembre presso il ristorante – sala ricevimenti Moulin Rouge, tra Lucera e Foggia. Ancora una volta la scelta è ricaduta su una location particolare ma allestita fin nei minimi dettagli dal gruppo organizzatore, per accogliere con calore e un pizzico di grottesco quanti accettano la sfida di vivere un incontro al buio, senza sapere quasi nulla in anticipo e abbandonando quindi per una volta l’abitudine (o meglio, l’illusione) di sapere dove si va, chi ci sarà e cosa ci si deve aspettare di vedere e sentire.

“Te lo scrivo nell’orecchio” è il format che l’associazione ha creato quest’anno, un tipo di evento che intende mettere al centro la meraviglia della sorpresa, della fiducia e dell’incontro inaspettato con qualcosa o qualcuno che vale la pena conoscere o riscoprire. La musica e le parole sono state il collante di queste cinque puntate (con Gnut, il quartetto L’Escargot, l’attore Roberto Corradino, Roberto Dellera & Gianluca de Rubertis), riservate al pubblico ristretto di coloro che riuscivano a prenotare in tempo il proprio posto scrivendo un messaggio alla e-mail nellorecchio@gmail.com.

La musica è poi uno dei linguaggi sul quale il nuovo gruppo direttivo del Festival della Letteratura Mediterranea vuole puntare, insieme all’arte figurativa, alla graphic novel, al cinema documentario, al teatro, all’urban art: per avvicinare i più giovani alla cultura dei paesi che si affacciano al Mediterraneo, per aprirsi al e riflettere sul lavoro di giovani intellettuali e scrittori dei paesi in lotta per i diritti civili, i quali producono messaggi e intere opere sempre al limite tra le varie discipline artistiche e forme letterarie. La condivisione reale e l’intreccio fruttuoso dei saperi è la chiave di volta di questi tempi, è ciò che di buono possiamo utilizzare per vivere meglio tutti, dunque la scelta degli ospiti da parte di Mediterraneo è Cultura è andata in questa direzione anche per l’ultimo secret live del 2016: protagonisti sono stati tre musicisti provenienti dalla scena indipendente romana, amici prima ancora che colleghi, che hanno portato a Lucera le loro canzoni e un po’ della loro romanità.

Alessandro Pieravanti, voce narrante e percussionista della nota folk band Il Muro del Canto, tra le colonne portanti della scena musicale romana degli ultimi dieci anni, ha portato con sé le sue “500 e altre storie”: brevi racconti della sua vita da cantastorie tra il richiamo alla tradizione popolare della Capitale e la precarietà esistenziale del nuovo secolo, raccolti in un libro edito Goodfellas e appena ripubblicato; Giancarlo Barbati in arte Giancane, chitarrista – sempre ne Il Muro del Canto – country e autore pop sarcastico (oltre che produttore) che, dopo il disco “Una vita al top” del 2015, ha appena sfornato il singolo natalizio “Buon compleanno Gesù”; Emanuele Colandrea, cantautore e chitarrista più indie-pop, conosciuto come penna e voce degli Eva Mon Amour e dei Cappello a Cilindro (sempre tra Roma e Velletri) e dal 2009 attivo come solista con due dischi molto intensi e curati.

Il pubblico, stavolta più numeroso, si è mostrato piacevolmente colpito dallo spettacolo che i tre ospiti sono riusciti a tenere sul mini-palco del Moulin Rouge, andato avanti per più di un’ora.

Subito a seguire, il DJ e bluesman Valentino Follieri (membro della band di Lucera The Barsexuals) ha sfoderato i suoi magici vinili e ha fatto ballare i superstiti per il resto della notte.

“Stasera siete in tanti e questo ci emoziona. Siete tanti soprattutto voi che per il resto dell’anno non vivete più a Lucera – hanno detto in apertura di serata Maria Del Vecchio e Annarita Favilla – Questa festa l’abbiamo organizzata per stare finalmente anche con voi. Anche se siete lontani seguiteci, supportateci e sentitevi sempre parte della squadra: considerateci davvero come il pezzetto di voi che qui, tra le difficoltà che sono però ancor di più uno stimolo, cerca di realizzare le cose più belle che si possano desiderare per vivere meglio. È possibile, e questa serata lo dimostra”.

Redazione

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