Cultura e territorio

Personaggi foggiani: il giovane anarchico Michele Angiolillo morto per la libertà

Nella seconda metà dell’800, contemporanei al grande compositore Umberto Giordano, vi furono diversi personaggi foggiani che, per ragioni diverse, lasciarono un’impronta molto importante nel panorama politico internazionale. Tra questi merita di essere ricordato Michele Angiolillo

Il 20 agosto 1897, il foggiano Michele Angiolillo, fu giustiziato nel cortile del carcere di Vergara con la garrota, un particolare strumento utilizzato per le esecuzioni di condanne a morte.

Angiolillo nacque a Foggia nel 1871, figlio del sarto Raffaele. Lasciati gli studi iniziati all’Istituto Tecnico “Giannone”, divenne tipografo. Giovanissimo lasciò l’Italia per visitare la Francia, il Belgio e la Spagna dove visse a stretto contatto con diversi gruppi sovversivi che all’epoca subivano una forte repressione da parte del Presidente del governo spagnolo Antonio Cánovas del Castillo.

Quest’ultimo era considerato lo spietato mandante politico di un grave attentato avvenuto il 7 giugno 1896 a Barcellona, sulla collina di Montjuich, quando durante la processione del Corpus Domini morirono moltissime persone fra anarchici, socialisti e repubblicani di cui diversi italiani.

Nel luglio 1897, il giovane foggiano che a quel tempo si era stabilito a Parigi, si trasferisce prima a Bordeaux e poi a Madrid dove, spacciandosi per un giornalista, riesce ad ottenere notizie sul Canovas che in quei giorni si trovava alle terme di Santa Agueda nei Paesi Baschi.

Il 4 agosto 1897 Angiolillo arriva a Santa Agueda e si registra alle terme con il nome di Emilio Rinaldi. Qui studia attentamente i vari movimenti e spostamenti del ministro spagnolo.

L’8 agosto 1897 il gesto estremo: il foggiano Michele, presso i bagni di Santa Agueda, nella regione della Biscaglia, assassinò con tre colpi di pistola del Castillo. Il giovane foggiano dopo aver ucciso il ministro spagnolo non scelse la fuga, si fece arrestare e giustiziare. Dopo l’esecuzione il suo corpo fu gettato in una fossa comune.

Negli anni ’70 il Comune di Foggia intitolò all’anarchico foggiano una via tra Piazza XX Settembre e via Salomone, proprio nei pressi della casa in cui nacque. C’è una curiosità molto interessante che abbiamo il piacere di raccontarvi: proprio in quella zona, quel tratto di strada prima era intitolato a Francesco Crispi, il primo ministro italiano che firmò le leggi speciali contro gli anarchici.

Fonte: “Storia di Foggia” di Leonardo Scopece

Redazione

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