Ospedale San Severo, pazienti in corsia con temperature oltre i 32 gradi
La denuncia è del consigliere regionale Napoleone Cera: “Mentre i malati boccheggiano la Asl Foggia pensa a moltiplicare gli incarichi".

BARI – Reparti roventi, pazienti fragili e anziani abbandonati al caldo: è questa la fotografia drammatica dell’ospedale di San Severo, dove nel reparto di lungodegenza si registrano temperature superiori ai 32 gradi”. La denuncia è del consigliere regionale Napoleone Cera, che questa mattina si è recato nella struttura sanitaria per verificare le condizioni segnalate da numerosi cittadini esasperati.
“Parliamo di persone fragili, spesso sole, ricoverate in reparti dove da giorni l’aria condizionata è fuori uso – ha dichiarato Cera –. Il caldo insopportabile sta trasformando le stanze in forni, in un silenzioso abbandono che grida vendetta. La direzione strategica della Asl Foggia cosa aspetta a intervenire, che qualcuno si senta male davvero?”.
Il consigliere punta il dito contro l’inerzia gestionale, definendola “un’offesa alla dignità umana”. “Nel Mezzogiorno dimenticato – prosegue – i soldi per consulenze si trovano sempre, ma per garantire un minimo di umanità ai malati no. Ogni grado in più è un insulto alla dignità degli anziani. Chi ha responsabilità pubbliche deve rispondere di questo scandalo”.
Alcuni pazienti, secondo quanto raccolto dallo stesso consigliere, hanno tentato di rimediare utilizzando piccoli ventilatori portatili, insufficienti a fronteggiare l’afa. Altri, addirittura, avrebbero deciso di lasciare l’ospedale per sfuggire alla morsa del caldo.
“Mentre i malati boccheggiano – aggiunge Cera –, la Asl Foggia pensa a moltiplicare gli incarichi, ad aumentare i costi della macchina amministrativa e a istituire nuove strutture semplici a valenza dipartimentale: contenitori vuoti, senza posti letto, senza personale, senza futuro. È uno schiaffo alla dignità dei pazienti e un insulto al buonsenso”.
“Invece di rinfrescare le stanze, rinfrescano le scrivanie. Invece di assumere infermieri, distribuiscono incarichi. Invece di affrontare l’emergenza caldo, si rifugiano dietro nuove sigle per nascondere il vuoto della sanità”, accusa il consigliere.
