Orsara, la grotta di San Michele una cassa di risonanza di umanità

Orsara Guitar Fest, grotta di San Michele e Convento dell’Annunziata.

L’organizzatore dell’evento, Antonio Lambresa, mi aveva già spiegato quello che avrei dovuto aspettarmi: convivialità, masterclass, registrazioni in grotta, concerti di chitarra classica, mostra personale del giovane artista Vittorio Livini.

L’atmosfera è rilassata ma attenta, si lavora e si gode del contatto ravvicinatissimo con la natura.

Decido di dirigermi verso la grotta di San Michele.

Mi era stato già spiegato che suonare e registrare in grotta e, in generale, in ambienti diversi dallo studio di registrazione, a contatto con materiali quali la pietra o altro, avrebbe modificato profondamente quell’esperienza. Così, scendo quegli scalini che, chi è stato nella grotta di San Michele conosce bene, e mi immergo in quell’atmosfera carica di storia e spiritualità, complice anche un netto cambiamento di temperatura rispetto all’esterno.

Dopo essere entrata in quel solco di roccia, il tecnico del suono Antonio Mazzeo mi lascia ascoltare una delle ultime registrazioni effettuate proprio lì, sfruttando l’acustica della grotta e quella della chiesa adiacente collegata.

Il risultato è un suono che è capace di muovere le corde più profonde di chi lo ascolta.

L’emotività dell’ascoltatore viene pungolata nel suo rapporto con gli spazi e gli ambienti vissuti.

Per questo, gli studenti partecipanti alle masterclass del maestro Daniele Sardone si sono trattenuti sul posto per tutti i giorni del corso, condividendo anche momenti di convivialità e quotidianità, nella visione di una musica che è umanità piena, legame con il prossimo e con i luoghi vissuti.

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