Sanità

Niglio (Noi Moderati): “Sanità nel caos tra Manfredonia e Vieste, serve una svolta immediata”

L'analisi di Francesco Niglio, delegato alla salute in Capitanata del partito di Noi Moderati .

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]

FOGGIA – Una terra con innumerevoli potenzialità, che deve fare i conti con un’organizzazione sanitaria superficiale. La Capitanata, specie nella zona di Manfredonia e nel Gargano tutto – mete più gettonate in estate – non riesce a garantire alle richieste di assistenza perché non è messa in condizione di funzionare in maniera adeguata. Questo per  una politica di gestione non oculata e da lungo tempo ormai.

Questa l’opinione di Francesco Niglio, noto medico chirurgo di Foggia, che ricopre anche il ruolo di delegato alla salute per il partito di Noi Moderati in Capitanata. Dopo decine di anni passati ‘sul campo’, Niglio esprime le sue idee sulle politiche sanitarie in Capitanata: “Partiamo da una città grande e importante come Manfredonia – ha detto Niglio – il cui presidio ospedaliero evidenzia attualmente importanti  problemi strutturali, nei reparti e servizi cardine. È un cantiere aperto, anziché un fulcro sanitario pienamente operativo come potrebbe e dovrebbe essere. Manfredonia è un punto di snodo cruciale per il Gargano, ma vede le sue capacità sanitarie mortificate, poiché deve assistere alla mancata presenza e funzionalità in toto di servizi essenziali come chirurgia, ortopedia, pronto soccorso e pediatria”. Niglio parla anche dell’incidente di pochi giorni fa, che ha visto coinvolta un’ambulanza del servizio 118 e in cui ha perso la vita Antonio Squarcella, ex sindaco di San Giovanni Rotondo. “È impensabile – ha detto – che un’ambulanza sia costretta a non fermarsi a Manfredonia per un paziente traumatizzato a causa delle carenze strutturali dell’ospedale. Quel mezzo trasportava un paziente politraumatizzato ortopedico, quindi evidentemente non si è potuta fermare a ragion veduta a Manfredonia e perciò ha dovuto intraprendere la strada per Casa Sollievo, strada che però  si è rivelata fatale e in cui si è verificato l’incidente. Un plauso per l’abnegazione va fatto sicuramente all’equipaggio di quell’ambulanza ed a tutto il personale del SET (118) che continua a lavorare in tutta la Capitanata in grave difficoltà di uomini e mezzi, medico, soccorritore, autista, infermiere.

Se ci si sposta nel cuore del Gargano, nella fattispecie a Vieste, il problema è ancora più grave: “Gli incentivi stanziati per il personale del 118 a Vieste sono insufficienti e sicuramente non considerano il personale tutto dei mezzi del 118, in quanto prevedono un riconoscimento solo per il personale medico, ignorando il contributo fondamentale ed essenziale nei soccorsi di autisti, soccorritori e infermieri. Chi sceglie una località per le vacanze – ha detto Niglio – ha il diritto-dovere di trovare assistenza sanitaria garantita e qualificata, al pari di albergo e spiaggia. Benché apprezzabili gli sforzi del sindaco di Vieste per garantire rimborsi e alloggi al personale sanitario estivo,e non posso non chiedermi se il cittadino garganico non abbia diritto all’assistenza sanitaria 365 giorni all’anno,oltre il periodo estivo. Se un residente ha un malore importante fuori dalla stagione balneare, cosa fa? Deve fuggire verso Foggia o San Giovanni Rotondo e la distanza è davvero troppa. Non si può vivere a Vieste o sul Gargano in toto e sperare di godere sempre di ottima salute e affidarsi alla fortuna”.

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]