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Sulle tracce del Neolitico sul Gargano: graffiti, capanno e forno neolitico di Sfinalicchio

Per giungere al riparo di Sfinalicchio, il percorso parte dalla strada litoranea (m 151 s. l. m.) che collega Vieste con Peschici e sale in una valle che, giunti in cima ci troviamo di fronte in una necropoli del VI secolo a.c. posta sul coppo dei fossi 264 m s.l.m. Poi si scende lungo il tratturo dal quale si aprono scorci sul mare, e si vede nitida e schietta la torre di Sfinale del XVI sec. e se l’aria è limpida si riescono a vedere alcune isole croate.

A circa due terzi della discesa si devia per andare a vedere il riparo Sfinalicchio, dove sono presenti delle incisioni su parete. Queste  testimonianze archeologiche  e preistoriche sono in un itinerario, di boscaglie sempre verdi della litoranea mediterranea,  caratterizzato  da varie specie di piante pinacee che si snodano sulla linea di confine tra Vieste e Peschici. Il riparo sottoroccia di Sfinalicchio risale alla fine del Paleolitico superiore (tra 12.000 e 11.000 anni fa) e reca  incisioni singole e composizioni. Sulle pareti si distinguono figurazioni lineari formate da segni verticali e paralleli e da composizioni più complesse e particolari. Il tutto costituisce un’ articolata espressione di graffiti riconosciuti come la migliore arte parietale attualmente conosciuta in Puglia.

Forno
Forno

La Necropoli di Coppo dei Fossi, di età Dauna (VI-VII sec.a.C.) è un nucleo di quattro tombe incavate nella roccia, priva di corredo. Il Paleolitico superiore è datato intorno a 35.000 anni fa. Con la comparsa dell’Homo sapiens si osservano rilevanti trasformazioni nel modo di vita, nelle tecnologie e nella sfera religiosa e rituale, come è dimostrato dalle numerose sepolture, spesso con corredo, che si conoscono per questo periodo; la nascita dell’arte parietale e mobiliare rappresenta, infine, un importante aspetto che accompagna tutto lo sviluppo del Paleolitico superiore. 

La tecnologia litica diventa sempre più laminare mentre anche l’osso, l’avorio e il corno vengono ora comunemente lavorati per zagaglie, arponi, aghi, spatole, bacchette, punteruoli, ecc., che verranno frequentemente decorati. Le strutture dell’ abitato si perfeziona e si moltiplicano e gli esempi di tende e di capanne che ritroviamo in zona della torre Sfinale dove sono riprodotte alcune delimitazioni in pietra dei capanni, invece del neolitico che è il periodo più recente, quello della pietra, ci  sono le prime forme di combustione con le costruzioni di forme che possiamo rilevare sempre in zona torre di  Sfinale,  dove c’è un forno neolitico incavato nel terreno sconnesso, spesso provviste di strutture di combustione complesse negli abitati all’aperto o di organizzazione dello spazio all’interno delle grotte. Qui a Sfinalicchio si sviluppano le prime attività di pesca.

Figura 1 Riparo C
Figura 1 Riparo C

Dalla sommità di Coppo dei Fossi si ammira tutto il paesaggio circostante, in uno scenario incantevole di boschi. Il graffito è un’incisione eseguita in una delle storie più straordinarie dell’umanità, una storia lunga, lenta e complessa: la scrittura.  È un’incisione eseguita in modo da lasciare una traccia distinguibile che gli uomini primitivi incidevano sulle pareti delle caverne.

Al Neolitico risalgono molti graffiti spesso colorati. L’uomo, divenuto sedentario, impara a descrivere meglio l’ambiente circostante. Rappresenta forme geometriche quasi astratte, dai contorni netti, e animali stilizzati. Le immagini documentano avvenimenti e trasmettono informazioni, sono perciò più sintetiche, come una scrittura. modo da lasciare una traccia distinguibile. Gli uomini primitivi incidevano sulle pareti delle caverne. Questi primi esempi di comunicazione, ci trasmettono il più grande patrimonio della civiltà: la memoria degli uomini. Il riparo di Sfinalicchio è la testimonianza di queste primitive forme di comunicazione, sicuramente ad oggi la più importante in Puglia e non solo. Questa serie di incisioni su parete rocciosa, a monte di un dirupo, molto schematiche che appaiono a volte raggruppate e a volte singole. Sul significato non è stata fatta ancora molta chiarezza.

Figure 2 Riparo C
Figure 2 Riparo C

Tuttavia Il Riparo Sfinalicchio C,  è interessato da un cospicuo numero di incisioni parietali e il complesso grafico comprende numerosi raggruppamenti che vanno dai semplici segmenti lineari a raffigurazioni più complesse di probabile significato sessuale; altre serie comprendono figure fusiformi, scudiformi e idoliformi, confrontabili con altre cavità minori del Gargano. Le incisioni si sovrappongono a una fitta trama di graffiti lineari, comuni in numerosi contesti mediterranei del Paleolitico superiore. Da molti anni questo sito è conosciuto da  “speleologi indigeni” e amanti del trekking in genere, per cui c’è il desiderio di divulgare questo tesoro culturale inestimabile, presente sul Gargano, in primis per ampliare la platea che prende coscienza di questa testimonianza preistorica, in secundis, di riflesso, salvaguardare la sua integrità, attraverso un’azione che possa proteggere il sito.

 

Delimitazione Capanno

A cura di Ettore Braglia

Redazione

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