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Montecorvino e la sua torre che da sempre incuriosisce tutti

Avete mai sentito parlare della torre di Montecorvino? Quella che tutti conoscono con questo nome è in realtà un rudere, più precisamente il resto di una torre quadrangolare in pietra dell’antica città medievale di Montecorvino, e deve il suo nome al suo particolare aspetto che ricorda quello di un sedile.
Le foto di questo sedile in pietra sono tantissime. Ogni giorno sono tantissimi i curiosi che passano per caso e la immortalano in suggestiva scatti o fotografi professionisti che partono da tutta la Puglia per ammirare e fotografare questo meraviglioso gigante di pietra.
La torre si erge sulla sommità di una collina e rappresenta oggi l’unica testimonianza dell’antica città di Montecorvino, la cui origine risale all’epoca bizantina. Questa cittadella fu fondata intorno all’anno Mille; il suo nome compare nelle fonti scritte nella prima metà dell’XI secolo e in questi scritti emerge il suo essere ben inserita nel sistema di difesa promosso dall’autorità bizantina in funzione antilongobarda.
Questa splendida e caratteristica torre presenta una tecnica muraria a doppio paramento. La costruzione è alta 24 metri e poggia su una base quadrangolare di 120 metri quadrati. Raggiungerla non è molto difficile: dalla Strada Statale 17 in direzione Campobasso bisogna imboccare l’uscita per Motta Montecorvino. Dopo poche centinaia di metri la torre è ben visibile sulla destra e raggiungibile attraverso una strada di campagna in terra battuta che conduce nei pressi del sito archeologico.

Montecorvino e la sua storia

Montecorvino è una delle città fondate dai bizantini intorno al 1015, nell’attuale provincia di Foggia, insieme a Civitate, Fiorentino, Dragonara e Troia. L’antica città di Montecorvino fu distrutta nel 1137 da truppe del re normanno Ruggero II; fu ricostruita e di nuovo abbattuta da Ladislao II nel 1332 e nel 1441 da Alfonso d’Aragona. Montecorvino fu definitivamente abbandonata dopo il terremoto del 1452.
La Sedia del diavolo domina il sito archeologico di Montecorvino nel quale sono stati rinvenuti negli ultimi anni l’antica torre e i resti della cattedrale che fu dimora di Sant’Alberto. La campagna di scavi svolta nel 2011 dal Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Foggia ha portato alla luce una seconda torretta castrense con cisterna, una piccola chiesa signorile, delle torri che fiancheggiavano l’ingresso dell’antica cattedrale, nuovi ambienti episcopali e diverse sepolture e fosse granarie.
Le campagne di scavi svolte finora stanno ricostruendo, accanto agli imponenti resti della “nostra” torre, l’intera planimetria della cattedrale e del castello che dominava un insediamento di età bizantina con funzione di castrum e di importante sede vescovile. Sono numerosissimi i reperti mobili ritrovati: dai blocchi decorati della cattedrale a intonaci dipinti, maioliche, vetri decorati, anelli, monete bronzee, punte di frecce, attrezzi da lavoro.
Dalle ceneri di Montecorvino è nata poi l’attuale Motta Montecorvino, “A Mòtte” in dialetto locale, un piccolo centro del Subappennino Dauno di appena 716 abitanti, che dista poco più di 40 km da Foggia. Il toponimo di questa piccolissima cittadina potrebbe derivare dall’avverbio latino “mox”, con significato di più vicino, ma  secondo altre fonti la parola Motta potrebbe derivare da “roccia o scoscendimenti del terreno”.
Tra la natura selvaggia dei boschi che arricchiscono e colorano il Subappennino fa capolino un gioiello in pietra che da anni incuriosisce pugliesi e visitatori provenienti da tutta l’Italia, se fate un giro da quelle parti non perdete l’occasione di intraprendere un’avventurosa escursione e scattare qualche foto alla suggestiva torre, o come la chiamano alcuni, Sedia del diavolo!
 
 
 
 
Fonti: FAI, pietramontecorvino.blogspot
 
 

Annarita Correra

Mi chiamo Annarita Correra, ho 28 anni, sono una giornalista pubblicista, una copywriter, content creator e cantastorie. Credo che la bellezza salverà il mondo e per questo la cerco e la inseguo nella mia terra, la più bella del mondo. L’amore per la letteratura mi ha portato a conseguire la laurea triennale in Lettere Moderne e quella magistrale in Filologia Moderna. Ho collaborato con riviste online culturali, raccontando con interviste e reportage le bellezze pugliesi. La mia avventura con Foggia Reporter é iniziata cinque anni fa. Da due anni curo la linea editoriale del giornale, cercando di raccontare la città e la sua provincia in modo inedito, dando voce e spazio alla cultura e alle nostre radici. Scrivo e creo contenuti digitali, gestisco la pagina Instagram del giornale raccogliendo e raccontando le immagini più belle delle nostra terra.

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