Mattarella: l’informazione libera e non manipolata è alla base di una democrazia sana

Sergio Mattarella ha incontrato i rappresentanti delle Istituzioni, per il consueto scambio di auguri di fine anno. Nel suo discorso si è chiesto: “Su quali basi costruire la speranza per i giorni che verranno?”. Stiamo vivendo il periodo “post-pandemia” con forti conseguenze dal punto di vista umano, sociologico, economico; da due anni viviamo, indirettamente, il conflitto, con l’ attacco della Russia all’ Ucraina e la guerra in Medioriente, di nuovo in fase acuta, tra Hamas e Israele.

Stiamo vivendo anche un momento in cui gli effetti del cambiamento climatico sono diventati evidenti e “dirompenti”, con alluvioni e inondazioni che hanno coinvolto la Toscana e l’Emilia Romagna.

Si sono aggiunte nuove disuguaglianze sul piano sociale, nel campo del digitale e della conoscenza, acuendo la distanza tra ricchezza di pochi e disagio di tanti. Allora, il Presidente si chiede: “Su quali presupposti possiamo guardare al domani senza cedere all’ angoscia ma, anzi, recuperando un sentimento di fiducia nel futuro?”.

C’è un filo che lega eventi diversi: il massiccio utilizzo delle nuove tecnologie e l’enorme potenziale dell’ intelligenza artificiale.

Ci troviamo di fronte ad un “tornante della storia”, un momento cruciale di cambiamento, che sta mettendo in discussione il mondo culturale, sociale, antropologico che è stato fino ad ora. Si stanno distruggendo vecchi equilibri, ma non se ne starebbero creando di nuovi e questo sta accadendo con una “velocità inedita”.

La rivoluzione tecnico-scientifica sta avvenendo molto velocemente e questo può portare a grande disorientamento. Non bisogna rifiutare questo cambiamento, ma sapere di doverlo conoscere profondamente per poterlo vivere in maniera consapevole e attiva.

Il cittadino non deve dimenticare il proprio legame con lo Stato, legame espresso dal binomio “diritto-dovere”. Questo legame viene scisso nel momento in cui il cittadino e le industrie vengono meno all’ assolvimento del dovere di contribuzione.

Lo Stato deve essere presente e solido, e per esserlo deve basarsi su una democrazia sana, su un popolo che sappia scegliere ciò di cui ha bisogno.

I cittadini devono avere i mezzi per conoscere la verità delle cose, verità che non deve essere manipolata e asservita ad interessi di terze parti. Per questo, è importante conoscere e gestire le intelligenze artificiali e limitarne e conoscerne la loro capacità di modificazione della realtà e della verità storica, per evitare che questo avvenga per soddisfare gli interessi di grandi gruppi finanziari a scapito della popolazione, in uno scenario paragonabile a quello immaginato da Orwell nel suo “1984”.

“Mai come in questo tornante della storia dell’ umanità il confine tra bene e male, tra giustizia e ingiustizia, tra vero e falso dipende dalle nostre scelte, dalla nostra capacità di leggere il cambiamento in atto per orientarlo e farlo con la guida dei principi irrinunciabili della nostra civiltà”. È necessario, quindi salvaguardare la “libertà di accedere a forme di informazione indipendenti, non manipolate”, poiché “il pluralismo non è confronto fra propagande”; ma anche la “libertà di concorrere alle decisioni, la libertà di agire, la libertà di dire “no” ad ogni sopraffazione. Contrastare quello che può insidiare le nostre libertà è, oggi, l’ impegno prioritario che si pone davanti a noi”.

La nostra “transizione” verso il futuro deve tenere presente i valori di libertà che la nostra Costituzione esalta e stabilisce perché “la libertà è premessa di pace, giustizia, eguaglianza, coesione sociale, dialogo, tolleranza, solidarietà”.

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