Lucera, la Capitale della Cultura festeggia san Francesco Antonio Fasani

Dal 27 al 30 novembre inizia il percorso verso le celebrazioni del 40° anniversario della canonizzazione dell’unico santo orginario della provincial di Foggia

LUCERA – A Lucera, dal 27 al 30 novembre, si svolgerà il “Festival Fasani – il Padre Maestro Santo di Lucera”. In un anno segnato dal Giubileo, con lo sguardo rivolto al quarantesimo anniversario della canonizzazione di San Francesco Antonio Fasani (che ricorrerà il 13 aprile 2026), Lucera Capitale della Cultura vuole offrire al suo santo una festa che non sia solo memoria, ma esperienza culturale e spirituale collettiva.

Il Festival Fasani nasce da questo humus di devozione, storia, cultura. Non vuole essere solo celebrazione liturgica, pur importante e centrale, ma vuole aprirsi al dialogo con l’arte, con la musica, con il patrimonio culturale, con la memoria, con la riflessione teologica e sociale. Vuole far emergere la figura di Fasani non come qualcosa di separato, ma come vita che interroga oggi. Che cosa significa essere “Padre Maestro” in un mondo in cui l’autorità si conquista con la trasparenza, la coerenza, la gratuità? Che cosa significa incarnare la carità verso i poveri quando le povertà sono molteplici? Che cosa significa restare fedeli a sé stessi, alla propria vocazione, nel contesto di un’epoca che spesso disincanta?

Questo Festival, nell’edizione zero, getta le basi per una visione più ampia come la rete dei Centri di Culto della provincia di Foggia che si uniscono in un “Giubileo Culturale della Capitanata”. Luoghi come il Convento di San Matteo a San Marco in Lamis, il Santuario di San Pio a San Giovanni Rotondo, il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo, il Santuario dell’Incoronata di Foggia assieme al Santuario di San Francesco Antonio Fasani. Non solo santuari geografici, ma poli spirituali e culturali che insieme possono tessere una trama comune, fatta di pellegrinaggi, convegni, iniziative culturali, narrazioni, scambi, accoglienza.

Il programma

Capitanata Spirituale

Nell’anno del Giubileo nasce il progetto di promozione del turismo spirituale in Capitanata. Firma del partenariato tra i Comuni di Lucera, Foggia, San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo.

Il padre Maestro

Proiezione del documentario dedicato a San Francesco Antonio Fasani (Produzione: Agenzia SCOPRO | A cura del regista Niki dell’Anno)

Transito di San Francesco Antonio Fasani

Santa Messa con la partecipazione degli alunni delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado della Città di Lucera

Solenne celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Giuseppe Giuliano, Vescovo della Diocesi di Lucera-Troia, e accensione della Lampada Votiva da parte del Sindaco di Lucera, Giuseppe Pitta

Solenne Processione con la Statua lignea di San Francesco Antonio Fasani e la reliquia insigne del Santo con la partecipazione della Banda “Silvio Mancini” della Città di Lucera e passaggio presso la casa del Padre Maestro.

Progetto “Monumenti in cerca di attore”

Reading Ti racconto San Francesco Antonio Fasani con la partecipazione straordinaria di Giorgio Pasotti accompagnato dall’arpa di Letizia Arace

CAPITANATA SPIRITUALE”: GIUBILEO CULTURALE DELLA CAPITANATA

Il “Giubileo Culturale della Capitanata” nasce da un’intuizione semplice e allo stesso tempo rivoluzionaria, ossia che la fede non è separata dalla cultura, non è un capitolo a parte relegato al sacro o alla devozione privata, ma è tessuto vivo che ha modellato e continua a modellare l’identità dei luoghi e delle comunità. In Capitanata, questo legame è più evidente che altrove. Qui la spiritualità non ha mai abitato da sola, ma ha dialogato costantemente con la storia, con l’arte, con la musica, con la parola, con la vita quotidiana delle persone. Qui ogni santuario è allo stesso tempo faro religioso e presidio culturale, radice di memoria e apertura verso il futuro.

Il “Giubileo Culturale della Capitanata” vuole restituire a questo territorio la consapevolezza di una vocazione che da secoli abita le sue valli e le sue montagne, i suoi borghi e le sue città, ossia quella di essere crocevia di pellegrinaggi, di passaggi, di incontri.

San Michele che appare a Monte Sant’Angelo nel V secolo e fa del Gargano una delle mete più antiche della cristianità europea; San Matteo che veglia da San Marco in Lamis sui cammini francescani e sul silenzio dei boschi; Padre Pio che trasforma San Giovanni Rotondo in un punto di convergenza mondiale della fede; il Santuario dell’Incoronata di Foggia, con la sua Madonna, che custodisce i campi e le messi, segno di una spiritualità contadina e concreta; e infine San Francesco Antonio Fasani, il Padre Maestro, che a Lucera traduce il Vangelo in carità quotidiana, in accoglienza, in insegnamento.

Mettere insieme questi luoghi non significa costruire un itinerario turistico o un semplice circuito religioso, ma riconoscere l’unità profonda di una terra che ha sempre vissuto la spiritualità come forma di cultura e la cultura come esperienza spirituale. Pensiamo ai pellegrinaggi che non erano solo atti di fede, ma viaggi di conoscenza, di scambio, di incontro tra popoli, lingue e tradizioni. Pensiamo alle architetture dei santuari, ai mosaici, alle statue, agli affreschi, opere d’arte nate per la fede e che oggi parlano anche agli occhi del laico, dell’artista, dello studioso. Pensiamo alle feste patronali, alle processioni, ai canti popolari che non sono semplici espressioni folkloriche, ma patrimonio culturale immateriale che unisce generazioni e racconta la profondità di un legame comunitario.

Il “Giubileo Culturale della Capitanata” vuole dire con forza che fede e cultura non sono due mondi paralleli, ma due volti della stessa realtà. La fede plasma la cultura perché le dà radici, senso, direzione. La cultura custodisce la fede perché la traduce in forme accessibili, in gesti, in parole, in architetture, in immagini che restano e che parlano anche a distanza di secoli. È questo intreccio che rende unico il territorio della Capitanata dove il sacro non è mai stato un recinto chiuso, ma una porta aperta verso il mondo.

In un tempo in cui tutto sembra frammentato, il “Giubileo Culturale della Capitanata” si pone come un grande racconto unitario, capace di mettere in dialogo il pellegrino con lo studioso, il credente con l’artista, il devoto con il viaggiatore curioso. È un invito a riscoprire che l’esperienza spirituale non è estranea alla vita civile, ma ne è fondamento e linfa. È un’occasione per mostrare che la bellezza della fede non riguarda solo i credenti, ma appartiene all’intera comunità, perché custodisce il patrimonio più prezioso, quello delle radici, delle memorie, dei simboli che danno identità e continuità a un popolo.

Il Festival Fasani, con questa edizione zero, apre dunque un orizzonte che va ben oltre i giorni di celebrazione. Fa intravedere una Capitanata che diventa laboratorio di un nuovo modo di pensare il sacro, non confinato alla devozione individuale, ma condiviso come eredità culturale, non relegato alle chiese e ai conventi, ma diffuso come fermento di comunità. Una Capitanata che, attraverso i suoi santuari e i suoi santi, si racconta non solo come terra di fede, ma come terra di cultura viva, capace di unire, di ispirare, di accogliere e di generare futuro.

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