Politica

Lo schiaffo di Forza Italia a Giandiego Gatta

Al parlamentare sipontino è stato negato di intervenire alla convention del centrodestra

La domanda è: perché ad una convention sulle future elezioni comunali di Foggia viene invitato a parlare un deputato di Forza Italia nato, cresciuto ed eletto a Barletta anziché un deputato azzurro nato, cresciuto ed eletto nel territorio? La risposta è nel fatto che il partito azzurro è in piena crisi, e le vendette si consumano anche cancellando il nome di un avversario dalla scaletta degli interventi ad una convention di coalizione. È quanto accaduto l’altro giorno, alla manifestazione del centrodestra dedicata alle prossime elezioni del capoluogo. Quando, dopo gli interventi dei segretari regionali di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia è stata data la parola ai parlamentari del territorio a rappresentare Forza Italia è stato chiamato il barlettano Dario Damiani anziché il sipontino Giandiego Gatta. Uno sgarbo bello e buono, uno schiaffo in piena regola, un affronto alla presenza di decine di persone, che hanno notato e commentato. Il post Berlusconi è cominciato male in Puglia, con uno scontro consumato sui banchi del Consiglio Regionale. Quando si è trattato di votare per eleggere il segretario d’aula – dopo l’elezione di Giandiego Gatta alla Camera – si sono scontrati due candidati: Paolo Dell’Erba, indicato dal coordinatore regionale Mauro D’Attis e Napoleone Cera, nome scelto dal capogruppo Paride Mazzotta, vincitore dello scontro. Il parlamentare Gatta, in maniera legittima, ha fatto le sue scelte, e per questo è “stato punito”. Brutto termine per indicare l’umiliazione cui è stato sottoposto un cavallo di razza del centrodestra locale, sempre primo per preferenze tra gli eletti di Forza Italia alla Regione, il primo uomo del centrodestra che ha espugnato un fortino storico della sinistra, quel collegio di Manfredonia dato per sicuro e dove venivano candidati i big che dovevano assolutamente essere eletti, come Pietro Folena. Un anno fa ha vinto nel collegio più difficile per il centrodestra, battendo il potente vicepresidente della Regione Raffaele Piemontese. Un uomo, tra l’altro, che ha fatto della coerenza uno stile, e che non ha abbandonato la navicella azzurra quando il baricentro del centrodestra si spostava su altri partiti. Gatta non ha nascosto il suo disappunto, che ha invece ostentato, fino ad andare via prima della conclusione. Essere umiliati in casa propria è dura da digerire, e l’umiliazione di ieri potrebbe segnare la fine di una lunga storia. Forza Italia, senza Gatta, è destinata ad essere fagocitata da Fratelli d’Italia e Lega.

 

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