Le urla dei venditori a Foggia
A conferma del carattere paesano di una Foggia antica, pagine alla buona, scritte , unicamente per non far cadere nell’oblio e nella mancata conoscenza ai posteri alcuni aspetti della vita cittadina si ritiene opportuno premettere a questa miscellanea qualche grida, tra le più caratteristiche dei venditori ambulanti.
Questa si ascoltava una sola volta nell’anno:
Ament’e petrusine
chi vole agghietelle
tre cose nu turnese,
tre cose…
Era la squilla che svegliava i foggiani la mattina di Pasqua.
I venditori di verdure ed erbe aromatiche richiamavano l’attenzione delle massaie ai bisogni della cucina; nella quale sin dal Sabato Santo, pendeva uno dei ganci, l’agnello per lo spezzatino.
U’ pesc’ ind’a carrozze,
a li maruzzell,
tutte da fore stasera
tutte d’a fore.
E tenghe pure i quille
addurente, addurente!
Peperusc
verd’ e rusce
che l’acite
i peperusce.
A cura di Ettore Braglia