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Il punto di vista di Rosa Barone dopo l'ultima bomba in città

L’atto intimidatorio dell’altra notte, ai danni dell’attività commerciale “Euronics” (Villaggio Artigiani) del noto imprenditore Matteo La Torre, ha sconvolto non solo la proprietà e i dipendenti ma l’intera cittadinanza. Senza ombra di dubbio, questa è la risposta che la “Società foggiana” sta dando ai numerosi arresti di qualche mese fa. A tal proposito, riportiamo il punto di vista di Rosa Barone, consigliere regionale del M5S.
E’ in atto una vera e propria faida della mafia foggiana contro lo Stato. Quali risposte si possono e devono dare?
Sicuramente è un momento difficile per la città di Foggia. Però, quanto è accaduto in questi giorni, a mio parere, è in realtà un momento di difficoltà della mafia dopo le azioni della DDA di Bari che ha arrestato più di trenta capi clan della Società foggiana. E’ una risposta che mira a far comprendere che la mafia si sente ancora forte e vuole dare un segnale di resistenza alla città. E’ l’urlo disperato della malavita che vorrebbe avere ancora un peso nella comunità civile. Al contrario di quanto si possa credere fa molta più paura il silenzio e non le bombe. Ovviamente, per i cittadini e gli imprenditori quest’ultime sono destabilizzanti e creano disagio. Ma in realtà queste sono un segno di debolezza della malavita.
Sono ancora pochi gli imprenditori che denunciano il racket delle estorsioni. Cosa occorre fare ancora per aiutare queste persone a prendere coraggio?
Purtroppo sono poche le iniziative che si possono mettere in campo, come pochi sono gli imprenditori che denunciano. Mi viene in mente il caso di qualche giorno fa, proprio al Villaggio Artigiani, dove un imprenditore ha denunciato due estorsori che sono stati arrestati. Credo che il coraggio di quest’uomo vada preso come esempio per creare una nuova coscienza civile che deve essere dedita al coraggio e al contrasto dell’omertà. Lo Stato deve farsi garante di chi ha il coraggio di denunciare. Sappiamo che in Prefettura, come in tutta Italia, laddove si denuncia un’usura si ha la possibilità di entrare in un programma di protezione e vengono erogati anche dei soldi. Però occorre cambiata proprio la cultura: o denunciano tutti e riusciamo a far massa oppure, se sono pochi a denunciare, diventa più complicato. Comunque, già quei pochi sono un segnale di speranza per tutta la città.
Lei più volte ha “lottato” per avere la DDA (Direzione distrettuale antimafia) a Foggia. Quali vantaggi ci sarebbero? Perchè continua a rimanere una richiesta inascoltata?
In realtà la proposta di legge del senatore Pellegrini, per avere la DDA, è ferma; ed è questo il primo passaggio affinché venga istituita con legge speciale. La DDA è legata alla Corte d’Appello che a Foggia non c’è. Occorre chiedere la sezione staccata della Corte d’Appello di Bari per avere la DDA a Foggia. Questo sicuramente aiuterebbe anche il Tribunale di Bari a smaltire meglio le pratiche. E’ chiaro che il processo è lento perchè ci sono degli equilibri politici da dover compensare, perchè togliere il lavoro agli avvocati della Corte di Bari diventa un processo politico imponente. Noi siamo da poco al governo nazionale e auspico che la proposta venga accolta. Intanto, stiamo lavorando affinché almeno la DIA (Direzione Investigativa Antimafia) possa giungere in città. A tal proposito c’è una risoluzione ferma dal 2016 a nome di D’Ambrosio, parlamentare 5S di Andria, con l’appoggio di una mia mozione votata all’unanimità in consiglio regionale nel 2017. Questo sarebbe un supporto alle forze di polizia che oggi stanno lavorando molto. Va dato atto che la DDA di Bari ha lavorato bene nell’ultimo periodo e ha creato i presupposti per le decapitazioni alla mala foggiana. E’ chiaro che avere magistrati dedicati alla causa che vivono nel territorio può essere più utile perchè possono immergersi maggiormente nella realtà e quindi contrastarla meglio.

Valerio Palmieri

Giornalista praticante, laureato in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Foggia. Laureato in Filologia moderna con 110 e lode. Da sempre sono appassionato di scrittura e, dopo varie collaborazioni, da gennaio 2017 sono redattore di Foggia Reporter. Mi occupo principalmente di politica, eventi religiosi e interviste. Sono convinto che la comunicazione digitale sia lo strumento più efficace per attuare quella rivoluzione culturale che tanto bene può fare al nostro territorio locale e nazionale.

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