E’ stato Raimondo di Sangro Principe di Sansevero, nato nel 1710 a Torremaggiore, a inventare il prezioso blu oltremare cinquant’anni prima di Jean-Baptiste Guimet, il chimico francese che nel 1828 riuscì per la prima volta, ufficialmente, a sintetizzare il pigmento, costoso come l’oro, ottenuto in natura dal lapislazzuli. Lo rivela una nuova ricerca dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro che porta alla luce affascinanti scoperte riguardanti le sperimentazioni sui materiali, in particolar modo la creazione di pietre preziose artificiali e la colorazione del vetro, condotte nel 700 dal Principe, la cui Cappella con il celebre Cristo Velato è irrinunciabile tappa di ogni tour a Napoli. Lo studio è stato svolto dai ricercatori del Centro Interuniversitario di ricerca Seminario di Storia della Scienza in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
Il Principe di Sansevero inventò il «blu oltremare»: la scoperta dell’Università di Bari
Il pigmento ricavato da lapislazzuli artificiali creati dal principe alchimista, utilizzato per la cornice intorno all'altorilievo soprastante l'altare maggiore della Cappella Sansevero di Napoli
