Il Castello di Monte Sant’Angelo torna a vivere nel XII secolo con un emozionante video

Monte Sant’Angelo – Tutti gli abitanti di Mònde (in dialetto locale) hanno a cuore il Castello di Monte Sant’Angelo. È un posto ricco di storia, leggende e misteri. E se si potesse, per un solo istante, rivivere quel che era il castello nel XII secolo e tornare così all’epoca di dame e cavalieri?
Sarebbe un sogno poter chiudere gli occhi e ritrovarsi all’improvviso in un’epoca così lontana che ha segnato profondamente la storia della nostra terra. Meno conosciuto del Santuario, il Castello di Monte Sant’Angelo è un interessante meta per i visitatori.
In origine castrum bizantino fatto edificare da Orso I, Vescovo di Benevento e di Siponto nel IX secolo, la fortezza garganica fu affiancata poi da un’alta torre, la Torre dei Giganti. Nell’XI secolo fu ingrandito e ospitò l’imperatore Federico II di Svevia, il quale fece costruire la cosiddetta “Sala del Tesoro”. Federico II migliorò il castello per renderlo una sicura e adeguata dimora per l’amante, la contessa Bianca Lancia di Torino, dalla quale ebbe poi i due figli Enzo e Manfredi.
L’antica fortezza è avvolta dal mistero e dalle leggende, che la rendono un luogo molto suggestivo. Si dice infatti che tra le sue mura aleggi il malinconico fantasma della nobildonna amante dell’imperatore svevo, a lungo reclusa nella rocca garganica per l’estenuante gelosia dell’amato.
Tralasciamo la storia e torniamo al nostro sogno. Vorreste rivivere, anche solo per un istante, l’epoca di dame e cavalieri? Il Castello di Monte Sant’Angelo è tornato a vivere grazie ad un bellissimo progetto video scritto e prodotto da Michele Rinaldi e Pietro Ferrantino con la collaborazione di associazioni come Eco Gargano, InsiemePer e Azienda Agricola Sitizzo Equestre.
“Abbiamo così deciso di provare a trasformare un “sogno” in realtà realizzando questo video, unendo le nostre passioni: Il Medioevo, la Storia locale, il video-making e, soprattutto l’amore incondizionato per il “nostro” castello – ci spiega Michele Rinaldi -.
“Nonostante le difficoltà, siamo riusciti a portare avanti questo progetto grazie anche all’aiuto di associazioni e privati del nostro territorio che, credendo nel nostro progetto e condividendo il nostro messaggio, a fronte del nostro budget pari a zero, ci hanno fornito i costumi storici, i cavalli e tutto il supporto di cui abbiamo avuto bisogno. Ovviamente vogliamo che tutto questo sia la base per nuove esperienze e opportunità da vivere all’interno del castello”.