Cronaca

Gratteri: mafia agevolata da colletti bianchi corrotti

Il procuratore ha evidenziato la violenza della mafia foggiana

Lungo e partecipato incontro, ieri all’Università di Foggia, con Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica a Catanzaro, da anni sotto scorta per il suo impegno nella lotta alla ‘ndrangheta. Un incontro organizzato dal dipartimento di Giurisprudenza per presentare il nuovo corso di laurea in ‘Scienze Giuridiche della Sicurezza’.

Foggia violenta e feroce, come si legge nell’ultima relazione semestrale del ministero dell’Interno sulla base dell’attività della direzione investigativa antimafia. Per Gratteri quella foggiana è ancora una mafia in divenire, che sgomita per farsi conoscere e riconoscere come soggetto alla pari con le mafie storiche. In questo momento la mafia foggiana, secondo Gratteri, è “come un pipistrello disorientato che si muove in una stanza: è pericoloso e fa paura”.

Il procuratore ha chiamato in causa i colletti bianchi, affermando che gli amministratori pubblici “sono facilmente corruttibili: nel nostro Paese la pubblica amministrazione è mediamente prona. Non c’è cultura, né vergogna, ma solo un pesante decadimento dei valori che agevola l’ingresso delle mafie nelle amministrazioni”.

Vincenzo D'Errico

Giornalista professionista e scrittore, impegnato a lungo nell’emittenza locale, collaboratore del quotidiano L’Edicola del Sud, direttore della Rivista Filosofia dei Diritti Umani / Philosophy of Human Rights.

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