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Giuseppe Guida: “Vi racconto la mia Scampia”. L’intervista al disegnatore foggiano

Le potenzalità e le risorse di un quartiere oltre gli stereotipi, la magia della lettura che eleva e riscatta: è il progetto Scampia Storytelling, una graphic novel con testi di Rosa Tiziana Bruno, poesie di Roberto Piumini e disegni del foggiano Giuseppe Guida.

Scampia Storytelling è ispirato ad una storia vera. Protagonista è Emanuele, un architetto che ritorna nel luogo in cui è nato e cresciuto, Scampia, per un progetto di ristrutturazione urbanistica. Un libro di Roberto Piumini raccolto nell’erba gli ricorda che proprio quelle letture, tanti anni prima, gli avevano regalato il piacere di leggere e, soprattutto, avevano dato alla sua vita un nuovo indirizzo, spingendolo a lasciare le bande e a scegliere di studiare.

Scampia storytelling è anche il nome di un progetto internazionale dell’ICWA​ – Associazione Italiana Scrittori per Ragazzi, che ogni anno realizza a Scampia, autofinanziandosi, workshop e incontri tra scrittori e ragazzi.

“Il progetto è nato l’anno scorso – ci racconta Giuseppe Guida, tra i talenti più brillanti del fumetto in circolazione -. Ho conosciuto Rosa Tiziana Bruno, la sceneggiatrice, che è responsabile del festival di Scampia. Una manifestazione molto importante e bella, che porta ogni anno tanti scrittori a ‘donare’ la loro arte alle periferie. Anche io sono stato loro ospite, curando, in due scuole, laboratori di fumetti. Il che mi ha fatto riflettere su Scampia, un luogo non è come lo immaginavo. Certo, ci sono le Vele, che stanno lì come una scultura, emblema di quello che avrebbe potuto essere e non è stato (il progetto originario prevedeva negozi, attività, insomma era ben lontano dal ‘mostro’ attuale), ma c’è anche tanta creatività e voglia di emergere”.

Rosa Tiziana Bruno, racconta Giuseppe, ha voluto fortemente il progetto: “il lavoro ha proceduto spedito, in tre mesi avevamo tutto”. Il passo successivo è stato l’interesse di Notes Edizioni, che ha pubblicato il volume, e l’incontro con Alino, responsabile (con Luca Boschi) della direzione culturale del Comicon, uno dei festival di fumetto più importanti d’Italia. “Con Alino ci siamo conosciuti grazie a Daniele Sepe. Ho lavorato al suo ultimo LP, Canzoniere illustrato, un progetto molto particolare perché al posto del solito packaging, Daniele ha voluto accompagnare le sue canzoni da un vero e proprio book a fumetti. Per questo ha chiamato matite da tutta Italia, ciascuna a illustrare una canzone. Tra questi c’ero anche io, accanto a colleghi come Altan (che ha firmato la copertina) o Mauro Biani, vignettista de Il Manifesto. Con Canzoniere illustrato siamo stati al Comicon e lì Alino ha saputo di Scampia Storytelling”.

Risultato? Il volume sarà presentato il 19 aprile in un evento-mostra, curato proprio dal Comicon, al Caffè Intra Moenia, nel centro di Napoli. In quell’occasione, Giuseppe e gli altri autori di Scampia Storytelling saranno presenti per raccontare la loro esperienza e introdurre i presenti alle 10 tavole che, per alcuni giorni, sarà possibile ammirare gratuitamente nel locale.

 

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Giuseppe – scenografo, illustratore, docente – è noto per il suo tratto eclettico, che ben si intona con storie grottesche e fantastiche. Per Scampia Storytelling ha dovuto cimentarsi con un progetto autobiografico: il protagonista, Emanuele, è ispirato ad Emanuele Cerullo, blogger e scrittore, autore del bellissimo Il ventre di Scampia. “Avevo delle immagini di Emanuele da bambino e sono partito da quelle, perché Emanuele è un personaggio molto noto a Scampia, molto seguito. Mi sono immedesimato anche nel luogo: Scampia è, per certi versi, un luogo spettrale, ci sono famiglie che vivono in case fatiscenti, senza elettricità. Dunque ho lavorato sulle sfumature: in Scampia Storytelling ci sono momenti tristi, ma è anche una storia di bambini che sconfiggono i mostri. Ne è venuto fuori qualcosa che, per me, è nuovo dal punto di vista grafico”.

Giuseppe Guida è anche il docente responsabile della Scuola di Fumetto Adriatica di Foggia ed uno degli organizzatori del Festival del Nerd, rassegna che già dal suo debutto, l’anno scorso, ha visto la partecipazione di moltissimi giovani. “Per la nuova edizione ci siamo quasi: il 7 e l’8 maggio saremo di nuovo alla Città del Cinema, e abbiamo già alcuni ospiti di peso confermati: Barbara Baraldi, per esempio, autrice di Scarlett, e autrice di Torture garden, una miniserie di Edizioni Inkiostro, e La mano sbagliata, uno degli ultimi numeri di Dylan Dog. Ci sarà anche Giancarlo Caracuzzo, importantissimo autore Marvel e Dc Comics. Altri nomi arriveranno nelle prossime settimane, anche tra gli YouTuber e in ambito games”. Le novità? “Ci saranno più spazi e più fumetterie”. Una certezza: non si pagherà un biglietto d’ingresso. “Noi vogliamo promuovere la cultura del fumetto, far capire alla città che dobbiamo crescere anche da questo punto di vista”.

Nel frattempo, con Scampia Storytelling Giuseppe girerà ora un po’ l’Italia. Prossime tappe, Librinfesta, il festival della letteratura per ragazzi di Alessandria, il 14 aprile, dove seguirà alcuni laboratori nelle scuole, e il Lucca Comics, tra le rassegne di punta del nostro stivale, dove Scampia Storytelling sarà presente nell’area “junior” e al centro di incontri con bambini e scuole.

Giuseppe è comunque già al lavoro su un nuovo progetto: una nuova graphic novel con Edizioni Inkiostro, un horror grottesco a tema zombie, sceneggiato da Giancarlo Marzano. E poi c’è la Scuola di Fumetto Adriatica, che da pochi mesi ha aperto la sua sede foggiana (ospite della fumetteria Covo del Nerd) di cui è il docente responsabile. “Per essere il primo anno è andata bene, le iscrizioni di sono – racconta il fumettista -. Certo il contesto è quello che è. Anche se ci guardiamo intorno c’è poco. Tutto il Sud, da questo punto di vista, si muove lentamente. Oggi – ci spiega con un sorriso – ho ascoltato un’intervista a Federica Sciarelli, in cui ricordava che, anche se stava per entrare in Rai, il padre la trattava come se stesse per unirsi al circo. E così è per il fumetto, scontiamo un po’ questo pregiudizio generazionale, in tutto il Sud. Ci piace piangersi addosso, ma trovarsi le soluzioni per non non è facile. Non siamo bravi a sconfiggere i mostri, dovremmo imparare da Emanuele e usare un po’ più di fantasia”.

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