Sequestro del Ghetto di Rignano, i consiglieri Cislaghi e Rizzi: “Fermiamo il caporalato nei ghetti”

Giorgio Cislaghi e il consigliere comunale Vincenzo Rizzi (Alternativa Libera Foggia) intervengono sul sequestro, operato stamattina, del Ghetto di Rignano ad opera delle forze dell’ordine.

“Era ora che la magistratura cominciasse a indagare su chi e su come sono gestiti i ghetti nella nostra provincia – scrivono i due consiglieri in un comunicato stampa – Dopo le pubbliche denunce sulla ricostruzione a tempi di record del Gran Ghetto semidistrutto da un incendio che ha provvidenzialmente risparmiato gli edifici in muratura e i contenitori dell’acqua, dopo aver chiarito che il primo locale ad essere ricostruito è stato il ‘market ristorante’ del Ghetto, dopo avere verificato che il ghetto veniva ricostruito con più funzionali camerate, dopo avere chiesto a gran voce che si chiarisse chi comanda e chi decide all’interno del Gran Ghetto, finalmente qualcosa si muove e si muove confermando che i nostri dubbi non sono campati per aria: dietro i ghetti potrebbe celarsi la lunga mano della mafia foggiana che strangola le campagne”.

Ora, scrivono Cislaghi e Rizzi, si “attendendo gli sviluppi delle indagini, ci aspettiamo che siano attentamente controllate tutte le auto, tutti i furgoni, presenti all’interno del Ghetto e che siano posti sotto sequestro, senza facoltà d’uso, tutti i mezzi non in regola o di dubbia proprietà perché, per fermare il caporalato nei ghetti, serve anche sequestrare le auto utilizzate per il trasporto dei lavoratori migranti”.

Prosegue il comunicato stampa: “Dopo questa azione della magistratura attendiamo, fiduciosi, che Regione Puglia acceleri il piano di costruzione del ‘villaggio dell’accoglienza’ per dare un degno riparo ai lavoratori migranti, condizione di partenza per trovare forme di collocamento e di trasporto per i lavoratori migranti alternative al sistema mafioso messo in piedi dai caporali”.

“Questo è un primo passo per ristabilire la piena legalità nelle nostre campagne – concludono Cislaghi e Rizzi -, per ridare dignità a lavoratori fuggiti da guerre e carestie ma finiti nelle mani dei moderni sfruttatori di essere umani in un tragico girone infernale, senza soluzione di continuità, che li soggioga da quando hanno lasciato la loro terra natia”.

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