La grotta dell’Angelo, un luogo suggestivo e ricco di storia nel cuore del Gargano
Sul monte d’Elio, in agro di San Nicandro Garganico, si apre una grande fenditura conosciuta da tutti come la grotta dell’Angelo.
Questa suggestiva caverna, che potrebbe rappresentare un artefice importante dello sviluppo turistico della zona, è avvolta da una ricca vegetazione che quasi rende impossibile scorgere il suo ingresso.
La cavità carsica viene chiamata in questo particolare modo per un’antica tradizione che la vede come uno dei tre iconici luoghi di culto del Gargano dell’Arcangelo Michele.
Le altre due grotte micaeliche si trovano rispettivamente a Cagnano Varano e a Monte Sant’Angelo, quest’ultima universalmente riconosciuta come centro propulsore del culto dell’arcangelo, la prima, invece, meno conosciuta ma sicuramente altrettanto suggestiva e ricca di fascino.
La grotta di San Nicandro Garganico sorge non molto distante dall’antica Chiesa di Santa Maria di Monte d’Elio, importante testimonianza dello stile romanico pugliese sul Gargano e dell’esistenza dell’antica città slava di Devia.
Quest’ultima era una località di notevole importanza strategica per la sua posizione, a tal punto che da diversi documenti si evince un notevole movimento commerciale nell’area garganica in prossimità dell’antica città di Devia.
Raggiungere la grotta non è semplicissimo. Occorre seguire le indicazioni per arrivare alla Chiesa di Monte d’Elio, a metà strada del percorso, nel bel mezzo di una curva, si dipana in mezzo alla folta vegetazione garganica un viottolo. Percorrendo questa stradina di pietra e terra si arriva alla suggestiva grotta dell’Angelo.
Nella grotta sono stati rivenuti numerosi reperti archeologici che testimoniano la presenza dell’uomo sin dall’antichità. Nella caverna garganica sono stati trovati, infatti, numerosi resti biologici, diverse ceramiche e altri resti che vanno dal Paleolitico al Medioevo.
Sulle pareti, inoltre, ancora oggi sono visibili dei graffiti, un’importante traccia lasciata dall’uomo tantissimi anni fa nel cuore del Promontorio del Gargano.
Nella grotta dell’Angelo sono state trovate anche delle tombe la cui datazione risale all’Alto Medioevo e una pila circolare ricavata da un vano naturale; queste antiche testimonianze ci fanno capire che un tempo la grotta veniva utilizzata dall’uomo come luogo di culto.
Probabilmente, un tempo, la grotta era adibita a chiesa, come attestato anche da codici medievali concernenti le pertinenze di Devia, da cui la grotta dista un chilometro.
Fonte: Wikipedia