“Gambe d’oro”, quella volta che Totò fu il presidente del Cerignola

Il grande Totò con il film Gambe d’oro, diretto da Turi Vasile, negli anni ’50 portò il calcio di Cerignola sul grande schermo.
Il 15 aprile 1958 terminarono le riprese dell’esilarante film e in quella stessa data, nove anni dopo, il re della risata si spense.

Alcune riprese della pellicola vennero effettuate anche allo stadio Zaccheria di Foggia tra l’entusiasmo dei foggiani che ancora ricordano quel momento.
Forse non tutti sanno che la troupe del film si spostò a Foggia per girare alcune scene della partita e per evitare grandi spese gli sceneggiatori si inventarono una partita a porte chiuse.

Nel divertente film girato nel 1958, il principe della risata interpreta il barone Luigi Fontana, ricco e tirchio produttore di vini pregiati, nonché presidente della squadra di calcio dilettantistica del Cerignola che, a coronamento di un campionato trionfale, sta per essere promossa in Serie C.
Il ricco barone Fontana presidente della squadra di calcio di Cerignola, è molto avaro e lesina ad Armando, l’allenatore (interpretato da Memmo Carotenuto) i soldi per sostenere la squadra.
In suo soccorso arriva un industriale milanese, Renzoni (interpretato da Luigi Pavese), che offre una grossa cifra al barone per comperare i due giocatori più bravi, Aldo e Franco (interpretati da Paolo Ferrari e Rosario Borelli, quest’ultimo apprezzato attore di Cerignola, che fece grande fortuna nel mondo del fotoromanzo).

Quando la nazionale azzurra arriva a Cerignola per disputare una partita di allenamento, la piccola squadra del Cerignola gioca con grande entusiasmo e impegno conquistato la vittoria, evento che spinge i due giocatori a rimanere, convinti che insieme formeranno una forte e bella squadra.
La critica all’epoca bocciò “Gambe d’oro”, i segni della malattia dell’attore iniziavano ad essere sempre più evidenti, ma ancora oggi questo film resta nel cuore di molti, soprattutto dei cerignolani e dei foggiani che ebbero la fortuna di viverlo in prima persona.
Fonti: Lettere Meridiane, Wikipedia